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Francia. Dopo i monopattini, Parigi vuole "salassare" i Suv

Redazione Esteri venerdì 2 febbraio 2024

I Suv sono nel mirino in Francia

Stangata in arrivo per i Suv parigini? Dopo il referendum sul divieto dei monopattini a noleggio vietati dallo scorso settembre, la capitale francese ha indetto per domenica una seconda consultazione popolare. Il motivo? Decidere se triplicare o meno le tariffe di sosta per i veicoli più ingombranti e pesanti, tipo Suv e 4x4.
Domenica, dalle 9 alle diciannove, 1,3 milioni di parigini sono chiamati alle urne in uno dei 39 seggi per rispondere al seguente quesito: '"Favorevole o contrario alla creazione di una tariffa specifica di sosta per le auto individuali pesanti, ingombranti, inquinanti?". Nel mirino, sono soprattutto i cosiddetti Suv (Sport Utility Vehicle) e i veicoli 4x4. Se i “favorevoli” dovessero avere la meglio, gli automobilisti con veicoli di un peso superiore alle 1,6 tonnellate - 2 tonnellate per quelli elettrici - dovranno sborsare 18 euro all'ora nelle zone centrali di Parigi e di 12 euro per le zone più periferiche. Il caro parcheggio risparmierebbe tuttavia le soste residenziali e professionali, i taxi, gli operatori sanitari e i disabili.
Promosso dalla sindaca socialista, Anne Hidalgo, il referendum viene proposto, tra l'altro, per "consentire una migliore condivisione dello spazio pubblico a beneficio della mobilità sostenibile, delle strade scolastiche e dei pedoni".
Secondo Hidalgo e il suo assessore alla mobilità, David Belliard, la stangata riguarderebbbe ''circa il 10% del parco'' automobilistico parigino, con introiti aggiuntivi di circa 35 milioni di euro a beneficio delle casse comunali. Quello di dopodomani sarà il secondo referendum nella capitale di Francia, dopo quello che nell'aprile 2023 ha vietato i monopattini a noleggio, riportando un po' d'ordine in città. Alla consultazione dello scorso aprile parteciparono 103.000 aventi diritto al voto, equivalente al 7% degli elettori della capitale, per un costo di 390.000 euro.
Ma non solo Parigi. L’avversione per i Suv è radicata nel tempo. I fuoristrada sono già stati nel mirino del sindaco laburista di Londra, Ken Livingstone, che nel 2003 introdusse una tassa sulla congestione per limitare l'accesso al centro città. Un anno dopo, ha se la prese specificamente i Suv, definendo "idioti" i londinesi li usavano per portare i loro figli a scuola.
Sono anche nel mirino, da quasi vent'anni, degli attivisti che di notte sgonfiano le gomme. Dalla Nuova Zelanda agli Stati Uniti passando per Italia e Francia, è una procedura abbastanza semplice: inseriscono una lenticchia nel tappo della valvola prima di riavvitarla. Il legume, esercitando pressione sulla punta, sgonfia il pneumatico in poche ore. Nel 2007 in Svezia, un gruppo chiamato "Gli indiani della giungla urbana" ne ha immobilizzati 1.500, prima di porre fine all'operazione con l'arrivo dell'inverno. L'anno dopo Volvo ha visto le vendite locali di Suv diminuire del 27%.
Un'altra opzione è la sanzione finanziaria imposta da alcuni comuni o regioni. A Washington DC dallo scorso ottobre l'importo della tassa di immatricolazione per i Suv (oltre 2.700 kg) è sette volte superiore a quello per una berlina. Lo Stato di New York sta valutando la possibilità di applicare tasse di immatricolazione dei veicoli in base al peso, citando un problema di sicurezza stradale.
In Canada, nel quartiere alla moda Plateau-Mont-Royal di Montreal e nella vicina contea di Rosemont-La-Petite-Patrie, i prezzi dei contrassegni di parcheggio sono ora indicizzati al peso del veicolo. E nella città tedesca di Tubinga, nel land del Baden-Wuerttemberg, parcheggiare un Suv costa il 50% in più rispetto a un veicolo standard.