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Ucraina. Kharkiv nel mirino: lo spettro della grande offensiva d'inverno

Giacomo Gambassi venerdì 5 gennaio 2024

Un palazzo nel centro di Kharkiv bombardato dai russi nei giorni scorsi

C’è una data che sta terrorizzando Kharkiv, la seconda città dell’Ucraina. È quella del 13 gennaio 2024. Il giorno che il Cremlino avrebbe scelto per lanciare l’invasione di terra sulla metropoli. Da settimane rimbalzano voci di un piano di Mosca per mettere le mani su Kharkiv. E nelle ultime ore i canali Telegram ucraini hanno indicato anche il cronoprogramma, insieme con un cambio di strategia russa sulla città: non più un’incursione che parta dal Donbass occupato distante oltre centotrenta chilometri, ma un’offensiva dal confine russo con colonne di uomini e mezzi che percorrerebbero i soli cinquanta chilometri che separano il capoluogo dal Paese aggressore. Le «informazioni privilegiate», come vengono definite sui social, non trovano conferme ufficiali.

Il Palace Hotel nel centro di Kharkiv bombardato dai russi nei giorni scorsi - Reuters

Certo, la città dove ora vivono un milione e 300mila persone, di cui un quinto sfollati dalle zone “calde”, è consapevole di essere un obiettivo privilegiato all’interno del disegno di Putin. Nelle prime settimane di guerra era stata cinta d’assedio. Dagli ultimi giorni di dicembre è tornata sotto una pioggia quotidiana di missili, come nei mesi più bui all’inizio dell’invasione. È la ritorsione di Mosca contro gli attacchi ucraini sulla confinante regione russa di Belgorod, bombardata dopo gli attacchi massicci targati Cremlino del 29 dicembre e del 2 gennaio. Perché la vicinanza alla Russia fa di Kharkiv un target facile. In una settimana sono stati danneggiati 130 condomini. L’ultimo raid la notte scorsa con due ordigni piombati in centro; e l’ultima vittima l’attrice 84enne Viktoria Tymoshenko. A far crescere le preoccupazioni l’arrivo a Belgorod di aerei cargo militari che, secondo gli 007 di Kiev, potrebbero aver consegnato nuove «bombe aeree». La stretta su Kharkiv è testimoniata soprattutto la battaglia di Kupiansk, la cittadina nell’ultimo lembo della regione circondata da 100mila militari russi, che il Cremlino sta cercando di conquistare per poi dirigersi verso il cuore dell’oblast.

Una donna ferita nel centro di Kharkiv durante gli ultimi bombardamenti russi - Ansa

Ma è tutto il Donbass sotto pressione: da Bakhmut ad Avdiivka. Ieri è stata bombardata la regione di Donetsk. E poi Mosca ha bersagliato di nuovo l’Ucraina centrale: da Kherson a Kropyvnytskyi. Nell’intero 2023 sono stati 2.405 gli attacchi missilistici su tutto il Paese: i mesi con il maggior numero di raid sono stati maggio (305) e dicembre (304) quando si è avuto l’attacco più pesante. «Chi può preghi per noi – scrive da Kiev don Moreno Cattelan, religioso di Don Orione –. È una nazione distrutta, in tutti i sensi, l’Ucraina all’inizio del 2024 che vede la sua “miglior gioventù” sotterrata nei cimiteri, l'80% della popolazione traumatizzato, la povertà che dilaga, tutte le risorse destinate alla guerra». «Non c’è un piano B nel caso venisse a mancare il sostegno occidentale», dice il ministro degli Esteri, Kuleba, dopo il nuovo stop del Congresso Usa agli aiuti militari. Poi apre a Trump: «È una persona con cui poter lavorare». Ma la Casa Bianca avverte che la Russia intende «acquistare missili dall’Iran» mentre sono in arrivo razzi «anche dalla Corea del Nord di Kim Jong-un».

Il Palace Hotel nel centro di Kharkiv bombardato dai russi nei giorni scorsi - Ansa

Intanto nel Parlamento ucraino è cominciata la discussione del disegno di legge sulla mobilitazione che conterrà un giro di vite per i reclutamenti obbligatori. Ieri è stato ascoltato il comandante in capo, il generale Valery Zaluzhny, che ha chiesto di arruolare 500mila uomini, come detto il presidente Zelensky che ieri ha ringraziato Giorgia Meloni (a guida del G7) per la promessa italiana di « rafforzare la difesa aerea ucraina». L’incubo della trincea sta però scuotendo la società. I servizi segreti hanno smantellato una rete per fare fuggire chi può essere chiamato alle armi in Moldavia attraverso la Transnistria, la regione separatista legata a Mosca. Ed è diventato virale il video di un giovane fermato per strada a Kharkiv e caricato su una camionetta per portarlo al distretto: è dovuta intervenire la responsabile locale degli arruolamenti per far sapere che la vicenda sarà chiarita.