Il gesto. I fiori per i mariti al fronte, il coraggio delle donne russe al Cremlino
La protesta delle donne davanti al Cremlino
Le mogli dei russi richiamati per combattere in Ucraina si sono mobilitate con una protesta simbolica: hanno deposto fiori rossi alla fiamma del milite ignoto sotto le mura del Cremlino per chiedere il ritorno dei loro mariti dal fronte. Un'iniziativa che, annunciano, sarà ripetuta tutti i sabati. Tra loro cresce la rabbia per i riservisti inviati a combattere su ordine di Vladimir Putin nel settembre 2022, un argomento delicato per le autorità che finora sono state attente a non reprimere quello che porterebbe divenire un movimento di rivolta. Oggi erano una quindicina: hanno sfidato il freddo e - racconta l'Afp - hanno deposto i fiori rossi su un luogo simbolo importante nel cuore di Mosca.
«Vogliamo attirare l'attenzione delle autorità e del pubblico sul nostro appello. Abbiamo provato diversi mezzi. Abbiamo lanciato un appello scritto a deputati, funzionari, amministrazioni, ma non siamo state ascoltate» ha raccontato Maria, 47 anni. Suo marito è stato mobilitato nel novembre 2022, più di un anno fa: «Non è giusto. Sono civili, non sono soldati, non possono restare lì così a lungo» racconta alla France Press. La polizia non ha interferito anche se in Russia ogni inizio di protesta viene solitamente represso, segno che la questione è delicata per il Cremlino. Paulina, madre di un bambino di un anno, sottolinea che la loro azione è «l'unica azione pacifica che non sia stata ancora vietata dalla legge: ho l'impressione che li disturbiamo. Ma nessuno resterà in silenzio. Usciremo tutti i giorni, ogni sabato, deporremo fiori» per attirare l'attenzione, continua.
L'attivismo delle donne dei soldati mobilitati - quasi 250mila quelli al fronte secondo gli ultimi dati forniti da Putin - è stato ampiamente ignorato dai media statali russi, mentre il Cremlino desidera mostrare un'immagine di unità attorno al presidente anche in vista delle prossime elezioni di marzo.