Israele ha annunciato che sono
stati uccisi i due militanti palestinesi considerati responsabili del
rapimento e dell'uccisione dei tre ragazzi israeliani che, la scorsa
estate, innescarono le tensioni che portarono al nuovo conflitto a
Gaza. Secondo quanto reso noto dai militari israeliani, Amer Abu Aisha
e Marwan Qawasmeh erano stati localizzati nella zona di Hebron, la
principale città palestinese nel sud della Cisgiordania.
Le forze speciali hanno circondato la casa a due piani dove i due
uomini si nascondevano ed hanno ucciso i sospetti durante uno scontro
a fuoco, ha affermato il portavoce militare Peter Lerner. "Durante
tutta l'operazione sapevamo che erano armati, hanno aperto il fuoco,
noi abbiamo risposto e sono rimasti uccisi nella sparatoria", ha
detto. Non vi sono ancora conferme palestinesi della morte dei due
perché l'intera aerea dell'operazione è stata chiusa dall'esercito
israeliano. Tre membri della famiglia di Qawasmeh sono stati
arrestati, ha aggiunto il portavoce israeliano.
"Il terrorismo non paga, non paga rapire israeliani, alla fine
verranno sempre presi", ha detto ancora Lerner insistendo sul fatto
che i due palestinesi uccisi avessero legami con Hamas. "Non abbiamo
dubbi sul fatto che fossero affiliati ad Hamas, lavoravano nello
spirito di Hamas", ha concluso.
Benyamin Netanyahu è tornato ad
accusare Hamas della responsabilità del rapimento di tre
ragazzi ebrei in Cisgiordania, i cui presunti assassini sono
stati uccisi oggi a Hebron. "Fin dal primo momento avevamo
detto che Hamas era responsabile - ha detto il premier
israeliano - e infine lo stesso Hamas ha ammesso di averlo
organizzato". "La mano della giustizia di Israele, la nostra
lunga mano, ha infine raggiunto" i presunti killer, si è
compiaciuto il primo ministro.