Usa. Pochi aiuti dall'estero per Harvey. E già si profila la minaccia di Irma
Gli allagamenti ad Humble in Texas (Ansa)
Pochi aiuti per le vittime della catastrofe dell'uragano Harvey. Se ai tempi dell'uragano Katrina era scattata una gara di solidarietà internazionale, anche un portavoce della Casa Bianca ha ammesso oggi che invece per Harvey finora sono arrivate poche offerte in denaro. L’Unione Europea ha offerto satelliti, il Messico «aiuto e coordinamento» al Texas, senza entrare nel merito, il Canada, Taiwan, il Venezuela sostegno in altre forme. Soldi, pochi. E dire che Harvey è il disastro naturale più costoso della storia degli Stati Uniti: secondo gli esperti i danni ammonteranno a circa 160 miliardi di dollari, l’equivalente degli uragani Katrina e Sandy messi assieme. Secondo Joel Myers, presidente della società di previsioni meteo AccuWeather, i danni causati rappresentano lo 0,08% del pil Usa (19mila miliardi). «Questo è solo l’inizio del disastro – ha detto –. Parti di Houston, la quarta città più popolosa degli Usa, saranno inabitabili per settimane e forse mesi».
Altri analisti hanno stimato cifre per i danni sotto i 100 miliardi di dollari. Tra essi, Moody’s Analytics per il Texas sudorientale ha ipotizzato fra 51 miliardi e 75 miliardi di dollari. Mentre sull’Atlantico orientale si è già formato un nuovo uragano (Irma, categoria 2), Harvey si è per ora spostato nell’entroterra della Louisiana dopo aver lasciato una lunga scia di allagamenti e distruzioni in Texas, con almeno 47 morti. Ieri si è rivelato reale l’allarme scattato nell’impianto chimico Arkema di Crosby, a nord-est di Houston: il guasto del sistema di raffreddamento causato dall’alluvione ha prodotto due esplosioni che hanno rilasciato colonne di denso fumo nero e altre deflagrazioni potrebbero ancora avere luogo. Le autorità locali avevano ordinato l’evacuazione in un raggio di tre chilometri.
Dieci persone intossicate dal fumo delle esplosioni
La polizia della contea di Harris ha riferito che 10 persone, tra cui un vice sceriffo, sono state portate in ospedale dopo aver inalato del fumo. «C’è una minima possibilità di diffusione di perossido organico nelle acque », ha segnalato la compagnia francese che gestisce l’impianto, secondo cui però le sostanze non sono «tossiche ». La società ha riferito di non aver modo di impedire il disastro, visto che l’impianto è sommerso da quasi due metri di acqua. Le violenti piogge sono per ora diminuite, la tempesta è stata declassata l’altra notte a depressione tropicale, ma «il peggio non è passato», hanno avvertito le autorità dello Stato, segnalando che ci sono ancora molte persone intrappolate nelle case allagate e 17 dispersi nella contea di Harris. A Beaumont e Port Arthur, a poco più di cento chilometri a Est di Houston, sono caduti 60 centimetri di pioggia in sole 24 ore. La Fema, la protezione civile americana, è ricorsa ad elicotteri militari per portare cibo e acqua alle persone che non sono riuscite ad evacuare. «Ci sono ancora molte zone non accessibili via terra e dobbiamo portare ai sopravvissuti aiuti di cruciale importanza», ha spiegato una portavoce della Fema.
Il presidente Trump ritorna in Texas
Il presidente Donald Trump ha annunciato che intenderà donare personalmente un milione di dollari in aiuti e domani tornerà con la moglie Melania a Houston, in Texas dopo essere stato a Corpus Christi. Il governatore del Texas, Greg Abbott, ha annunciato il dispiegamento di altre Guardie Nazionali, portando il totale a 24mila, e ha dichiarato quella di domenica giornata di preghiera per le vittime. Tra i morti anche un’intera famiglia: quattro nipoti del conducente di un van, di 6, 8, 14 e 16 anni e i loro bisnonni di 84 e 81, Manuel e Belia Saldivar, malati di Alzheimer, sono morti annegati in un furgone guidato dallo zio delle 4 giovani vittime, unico superstite, nella zona di Greens Bayou, appena fuori Houston. Il furgone si sarebbe capovolto e sarebbe rimasto bloccato nelle acque: l’uomo si è salvato uscendo dal finestrino del guidatore. Secondo le previsioni, Harvey potrebbe spostarsi in Mississippi.
A causa della chiusura delle raffinerie, il prezzo del petrolio ieri è calato: sui mercati asiatici i future sul Light crude Wti scendono di 3 cent a 45,93 dollari e quelli sul Brent calano di 6 cent a 50,80 dollari. Il dipartimento dell’Energia Usa ha autorizzato il primo rilascio d’emergenza di greggio dalle riserve dal 2012: 500mila barili saranno consegnati in Louisiana.
La nuova minaccia
L'uragano Irma sarà la prossima minaccia. Partita come tempesta tropicale, Irma è stata elevata ad uragano categoria 3 giovedì pomeriggio e continuerà a rafforzarsi e a muoversi verso occidente nei prossimi 5 giorni quando dovrebbe arrivare a categoria 4, la stessa raggiunta da Harvey poco prima di atterrare in Texas.