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L'isola dimenticata. L'Onu: nel silenzio del mondo 2.661 assassinati da gennaio a Haiti

Redazione Esteri (F.Car.) venerdì 27 settembre 2024

Edgar Leblanc Fils presidente del Consiglio di transizione di Haiti all'Onu

I numeri, purtroppo, sono soltanto un tragico aggiornamento di una situazione drammaticamente terribile. Almeno 3.661 persone sono state uccise da gennaio ad Haiti, devastata dalla violenza delle bande, lo rileva l'Onu, che puntando il dito contro la mancanza di attrezzature e personale nella missione multinazionale di polizia. "Non si devono perdere altre vite a causa di questa criminalità insensata", ha sottolineato l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, in un comunicato stampa in occasione della pubblicazione di un rapporto.

Secondo gli ultimi dati compilati dall'Ufficio dell'Alto Commissario, da gennaio di quest'anno sono state uccise almeno 3.661 persone, "i più alti livelli di violenza osservati dal 2023". Il rapporto, che copre il periodo da gennaio a giugno, afferma che almeno 860 persone sono state uccise e 393 ferite durante operazioni di polizia e pattugliamenti a Port-au-Prince, tra cui almeno 36 bambini, il che "potrebbe costituire un uso eccessivo, ingiustificato e sproporzionato della forza", secondo le Nazioni Unite. La lotta all'insicurezza ad Haiti deve essere "la priorità assoluta" e l'Onu invita le autorità haitiane e la comunità internazionale a fare di più per evitare ulteriori sofferenze.

Haiti ha sofferto a lungo per la violenza delle bande criminali, ma negli ultimi mesi questo fenomeno si è intensificato e ha ulteriormente aggravato la crisi umanitaria, con quasi 600.000 sfollati nel Paese, secondo le Nazioni Unite. Nell'ottobre 2023, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha dato il via libera al dispiegamento di una Missione multinazionale di sostegno alla sicurezza (Mmas) guidata dal Kenya per assistere la polizia haitiana.

L'Alto Commissario ha accolto con favore "le recenti misure adottate, come l'istituzione di un Consiglio presidenziale di transizione, un nuovo governo di transizione e il dispiegamento dei primi contingenti della Mmas". Tuttavia, "è chiaro che la missione ha bisogno di attrezzature e personale adeguati e sufficienti per combattere le bande armate in modo efficace e duraturo e impedire che si diffondano e causino ulteriori devastazioni alla vita delle persone" afferma Türk .

Ieri, il presidente keniota William Ruto ha assicurato alle Nazioni Unite a New York che il suo Paese completerà il dispiegamento di ulteriori contingenti della Mmas "entro gennaio" 2025, portando il totale a 2.500 agenti di polizia. Il Kenya ha iniziato a dispiegare i suoi primi contingenti quest'estate e ora conta circa 400 agenti di polizia, con un'altra ventina di uomini provenienti da Giamaica e Belize.

"Il Kenya e altri Paesi caraibici e africani sono pronti a schierarsi, ma sono ostacolati dalla mancanza di attrezzature, logistica e fondi", lamenta Ruto. L'Onu descrive "tendenze estremamente gravi di violazioni dei diritti umani e abusi commessi nella capitale Port-au-Prince e nel dipartimento di Artibonite - così come nella parte meridionale del dipartimento di Ouest, che fino a poco tempo fa era stato ampiamente risparmiato dalla violenza". Anche il numero di vittime di violenza sessuale, compresi gli stupri, è aumentato nella prima metà dell'anno, in particolare gli stupri di gruppo di bambini sotto i cinque anni.

Secondo il rapporto, "le bande hanno continuato a usare la violenza sessuale per punire, diffondere la paura e sottomettere le popolazioni" e per reclutare un gran numero di bambini. La violenza e l'aumento delle estorsioni da parte delle bande stanno anche costringendo gli agricoltori ad abbandonare le loro terre, mentre le Nazioni Unite stimano che 1,6 milioni di persone nel Paese stiano affrontando una grave insicurezza alimentare.

Intanto, due giorni fa all'Onu, il leader pro tempore di Haiti Edgard Leblanc Fils, presidente del Consiglio di transizione dell'isola, ha chiesto ai membri dell'Onu di prendere in considerazione la possibilità di trasformare l'operazione di polizia multinazionale nel suo "Paese dilaniato dalla criminalità" in una missione di mantenimento della pace Onu. "Vorremmo che si pensasse di trasformare la missione di supporto alla sicurezza in una missione di mantenimento della pace sotto il mandato delle Nazioni Unite", ha detto Leblanc Fils all'Assemblea Generale.