Ormai fuori controllo, la violenza di Haiti non risparmia nemmeno i luoghi religiosi, a lungo intoccabili. Negli ultimi giorni sono stati devastati una serie di cappelle e santuari nelle diocesi di Cayes, Gonives e Fort-Liberté. Sequestri e omicidi sono quotidiane, per decine di migliaia di persone uscire di casa è un rischio letale. Nel mentre, le manifestazioni dei cittadini contro l'insicurezza dilagante e l'inflazione sono represse nel sangue. Di fronte a questo scenario tragico, la Conferenza dei religiosi haitiani ha condannato con forza il bagno di sangue. Nel silenzio internazionale. E ha rivolto un appello a tutte le Chiese, Conferenze episcopali e dei religiosi del mondo affinché non abbandonino Haiti. "Chiediamo - si legge nel messaggio - che continuino a sensibilizzare vari governi, la maggior parte dei quali coinvolti nella crisi haitiana, affinché i gemiti del nostro popolo possano essere ascoltati oltre i nostri confini".