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Grecia verso le elezioni. Syriza si divide

venerdì 21 agosto 2015

Si chiama Unità popolare (Lae), ed è il nuovo gruppo parlamentare formato dai fuoriusciti dal partito del premier Alexis Tsipras. Con 25 deputati Lae è ad oggi la terza forza politica del Paese dietro Nuova Democrazia, il cui leader Evangelos Meimarakis ha ricevuto oggi l'incarico dal Presidente della Repubblica di formare un governo.

Se però il partito centrista fallirà la formazione di un nuovo esecutivo il mandato esplorativo passerà appunto a Unità popolare. Un'opportunità che la nuova formazione vorrebbe sfruttare per far cadere il memorandum: "È ovvio che ci daranno il terzo mandato esplorativo, esauriremo tutte le opportunità per illustrare il potenziale dell'abolizione del memorandum", ha detto alla rete televisiva Megachannel uno dei 25, Kostas Isichos. 

 Le reazioni della Ue. Nel frattempo da questa mattina stanno arrivando le reazioni dell'Europa cui interessa soprattutto il destino dell'ultimo accordo con i creditori: "È cruciale che la Grecia rispetti gli impegni presi verso l'eurozona - il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem alla tv olandese Nos - Ricordo che c'era ampio sostegno nel parlamento greco per il nuovo programma e il pacchetto di riforme e spero che le elezioni porteranno a ulteriore sostegno".

"La Ue non è preoccupata per l'attuazione del terzo programma. E' già stato votato dal Parlamento e le riforme possono essere attuate a prescindere dalle elezioni" rassicura il portavoce dell'esecutivo comunitario Annika Breidthardt.

Meno ottimista appare la Germania: "Il programma è stato concordato con il governo greco - dice il portavoce di Angela Merkel, Steffen Seibert - e dura tre anni. Questo non è cambiato. Il governo federale, così come tutti gli altri governi, si aspettano l'implementazione delle riforme e delle misure concordate nel programma". Berlino inoltre mette in guardia Atene e ricorda che eventuali ritardi nel realizzare le riforme porteranno a ritardi nel pagamento dei prestiti. "Ci aspettiamo - spiega Juerg Weissgerber, portavoce del ministero delle Finanze - che le riforme concordate siano implementate in autunno. Se ci saranno ritardi questo significherà che ci saranno ritardi anche nel pagamento dei prossimi aiuti".