Incidente. Grecia, scontro fra treni: almeno 38 morti
La scena del disastro
Almeno 38 persone sono morte e 85 sono rimaste ferite nello scontro tra un treno merci e uno passeggeri che viaggiavano tra Atene e Salonicco, in Grecia. Il bilancio potrebbe aggravarsi, hanno avvertito i vigili del fuoco. Sono 66 i feriti trasportati in ospedale, 25 in gravi condizioni.
Tre vagoni sono deragliati pochi minuti prima della mezzanotte nella città di Larissa, nella Grecia centrale, a seguito della collisione tra il treno merci e l'altro convoglio che trasportava 350 passeggeri. Sul posto sono intervenuti circa 150 vigili del fuoco e 40 ambulanze. Sono stati impiegati anche delle gru per cercare di rimuovere i detriti e sollevare i vagoni ribaltati.
Si tratta del "peggior incidente ferroviario che la Grecia abbia mai visto", affermano i media greci. Secondo quanto dichiarato dal sindaco di Tempé, Yorgos Manolis, all'emittente pubblica Ert, c'erano molti studenti universitari a bordo del treno che tornava a Salonicco dopo un fine settimana prolungato: lunedì era infatti festa nazionale in Grecia in quanto primo giorno di Quaresima.
"L'operazione di liberazione delle persone si svolge in condizioni difficili a causa della gravità della collisione", ha detto stamani il portavoce dei vigili del fuoco Vassilis Vathrakogiannis. Uno dei vagoni ha preso fuoco e diverse persone sono rimaste intrappolate. Kostas Agorastos, governatore della regione, ha spiegato che 194 passeggeri sono stati trasferiti in autobus a Salonicco e che "purtroppo il numero di feriti e di morti sarà probabilmente elevato".
Si è tenuta una riunione di crisi del governo. Il ministro della Sanità, Thanos Plevris, si è recato sul posto, mentre il ministro degli Interni, Takis Theodorikakos, supervisiona la situazione dal centro di gestione della crisi con i capi della polizia e dei vigili del fuoco. Sul luogo dell'incidente anche il premier Kyriakos Mitsotakis e i due leader dell'opposizione, il segretario di Syriza Alexis Tsipras e quello del partito socialista greco Nikos Androulakis.
"Il treno era in ritardo e si era fermato per qualche minuto quando abbiamo sentito un rumore assordante", ha detto una ragazza in lacrime al sito web del media locale Onlarissa. "Abbiamo vissuto qualcosa di molto scioccante. Non sono ferito, ma sono sporco del sangue di altre persone che sono state ferite accanto a me", ha dichiarato un altro passeggero, Lazos al quotidiano Protothema.
Il Papa ha inviato un messaggio di cordoglio per le vittime. "Rattristato per la tragedia", Francesco "assicura le sue preghiere", si legge nel telegramma a firma del cardinale segretario di stato Pietro Parolin ai vescovi del Paese.
Probabile errore umano all'origine dello scontro
I media greci ipotizzano l'errore umano all'origine dell'incidente, sottolineando, citando i sindacati di settore, come il sistema di controllo dei treni sia ancora manuale: ovvero il traffico viene regolato telefonicamente dai capi stazione, che danno il via libera al passaggio dei convogli. Nell'ambito dell'indagine sull'incidente ferroviario, è stato fermato il capostazione di Larissa.
L'esperto di sicurezza ferroviaria Anastasios Dedes, intervistato dalla tv pubblica greca Ert, ha detto che l'origine dell'incidente va cercato nell'assenza di semafori funzionanti lungo la linea. "Il treno (passeggeri) ha iniziato a muoversi. Doveva vedere segnali che indicassero se la linea era libera o meno. Ma questi semafori erano fuori uso. Da quanto ne so, l'impianto esiste, sui treni e sulla linea, ma non è stato potenziato e messo in funzione, con il risultato che i treni sono lasciati agli ordini dei capistazione e si muovono alla cieca. Lo stesso vale per il traffico nell'altra direzione perché neanche i semafori dall'altra parte hanno funzionato, provocando questo incidente", ha detto, sottolineando che questi sistemi non funzionano da più di 15 anni. Dedes ha aggiunto che le conversazioni tra i responsabili delle stazioni appariranno come trascrizioni dell'interfono e non possono essere cancellate.
Nel 2016 il disastro in Puglia: anche lì il via libera dei capi stazione
Ci sono similitudini tra il disastro ferroviario in Grecia e quello che in Puglia, tra Andria e Corato, costò la vita a 23 persone e il ferimento di 57 il 12 luglio 2016: in entrambi gli incidenti il sistema di controllo dei treni è ancora manuale, ovvero il traffico viene regolato telefonicamente dai capi stazione, che danno il via libera al passaggio dei convogli. Ma in Puglia i due treni viaggiavano anche nella tratta a binario unico mentre a Larissa i binari sono doppi. L'incidente pugliese, il più grave mai avvenuto nella regione, avvenne al km 51 della ferrovia Bari-Barletta. Anche in quel caso si trattò di uno scontro frontale tra due treni.