La comunità italiana di Mosca. “Gratitudine” e “Speranza” dopo la visita di Zuppi
“Gratitudine” e “Speranza” sono i sentimenti che vive oggi la comunità italiana di Mosca dopo la visita del card. Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei. Il porporato – spiegano alla Missione Cattolica Italiana guidata da don Giampiero Caruso e che fa riferimento alla Fondazione Migrantes – ha saputo “immediatamente instillare questi sentimenti nei nostri cuori”.
Dopo questa visita ognuno ha dentro il cuore “un sentimento, nella mente un pensiero e sulla bocca una parola in più per il fratello, cioè per chiunque ci sia accanto nel nostro percorso di vita”. La speranza nasce dal messaggio di “umanità” e di “pace” che il card. Zuppi ha saputo “trasmettere non solo alla comunità italiana” che si dice “grata” al porporato per essersi fatto carico di un compito “gravoso, in un momento difficile e in una situazione complessa”.
Dopo la visita del card. Zuppi, come inviato di Papa Francesco, una “sola” preghiera “ci unisce con forza, con la forza della Fede Cristiana. È la preghiera per la Pace, per la Pace qui in Russia, per la Pace nel Mondo, per la Pace tra gli uomini”. Come comunità italiana “conosciamo la forza della preghiera” e il card. Zuppi, con la celebrazione nella Cattedrale della città ci ha resi pienamente partecipi di questa forza. La sua omelia ha fatto sentire ciascuno di noi fratello di Gesù e messaggero della Sua Parola”: “ci ha abbracciato tutti sotto il mantello della grande speranza di Pace” e come ricorda l’arcivescovo di Mosca Paolo Pezzi “la Pace è dono di Dio, dono che va accettato ed accolto dall’uomo”.