Il 22 marzo è la
Giornata mondiale dell’acqua, una ricorrenza istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1992 con una risoluzione adottata dopo la Conferenza di Rio. La Giornata giunge in un momento in cui i risultati degli Obiettivi di sviluppo del millennio sono in corso di valutazione e la comunità internazionale sta definendo nuovi Obiettivi di sviluppo sostenibile che guideranno gli sforzi globali per proteggere e sviluppare le risorse idriche, offrire servizi idrici e igienico-sanitari a tutti entro i prossimi 15 anni.
La situazione globale per quanto riguarda la disponibilità di acqua potabile e servizi igienici è drammatica: circa 2,5 miliardi di persone al mondo non hanno accesso a servizi igienico-sanitari adeguati, (Oms-Unicef 2014) e le implicazioni in termini di salute e di costi sono elevatissime. È quindi incoraggiante che l'agenda per lo sviluppo sostenibile post-2016 cerchi di affrontare questo aspetto.Il
Cesvi, da sempre impegnato in progetti legati all’acqua (
costruzione di pozzi, fonti idriche e pompe d’acqua e promozione di attività di educazione all’igiene), considera questa Giornata come un momento di sensibilizzazione sulla questione idrica e vuole porre l’attenzione sul tema dell’accesso all’acqua potabile in contesti di emergenza.
Nonostante nel 2010 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite abbia riconosciuto il diritto all’acqua come diritto umano, determinati gruppi sono sistematicamente svantaggiati: ci sono notevoli disparità a livello regionale, tra le aree urbane e rurali e, tra i più esclusi dall’accesso all’acqua, compaiono sempre le vittime di conflitti. Nei contesti di emergenza, infatti, la mancanza di acqua potabile e le malattie legate ad essa rappresentano una grave minaccia.