Il Governo garantisca un permesso di
protezione sociale a chi è vittima di tratta: lo chiede la
Fondazione Migrantes della Cei, nel giorno in cui si celebra la
decima edizione della Giornata europea contro la tratta, che
quest'anno invita a portare l'attenzione sul mondo dei migranti
in fuga che sbarcano in Italia e arrivano in Europa.
Tra di essi, sottolinea
monsignor Gian Carlo Perego, direttore generale della
Fondazione Migrantes della Cei, "riconosciamo non solo vittime
di guerra, persecuzioni religiose politiche, disastri
ambientali, ma anche molte vittime di tratta".
Secondo Perego, "purtroppo, troppo spesso in Italia
viene negato dalle Commissioni territoriali un titolo di
soggiorno, perché non si riconoscono tra i migranti persone che
non solo sono vittime di tratta alla partenza, ma anche nel loro
viaggio sono state vittime di trafficanti".
"La presenza di molte vittime di tratta tra i diniegati, tra
l'altro presenti nelle diverse strutture di prima accoglienza
anche da molti mesi se non da quasi due anni - spiega ancora il
direttore di Migrantes -, chiede un intervento del Governo per
garantire un permesso di protezione sociale per evitare che
oltre alla partenza, o durante il viaggio, ma anche nel nostro
Paese molti uomini e donne migranti cadano in una nuova forma di
sfruttamento, alimentando ulteriormente
il mondo della
prostituzione (dove si contano già almeno 35.000 persone)
o del
lavoro (con oltre 400.000 lavoratori vittime di sfruttamento
grave e tratta)". "È un atto di giustizia sociale e di tutela
della dignità di molte persone - aggiunge Perego -, tra cui
donne giovani provenienti in particolar modo dai paesi
dell'Africa sub-sahariana, che l'Italia, ma anche l'Europa
dovrebbero riconoscere come importante per celebrare non solo a
parole, ma nei fatti, una Giornata europea contro la tratta".
Sarà un saluto della Presidente della Camera, Laura Boldrini, ad aprire la celebrazione della "Giornata europea contro la tratta degli esseri umani", che si terrà alle ore 17,30 presso la Sala
Aldo Moro di Montecitorio.