Giornata mondiale. Nel mondo sfruttati 168 milioni di bimbi
Non si arresta, nel terzo millennio, lo scandalo del lavoro minorile. Sono 168 milioni i bambini lavoratori nel mondo. Di questi, 85 milioni hanno un'età compresa tra i 5 e i 17 anni e svolgono attività pericolose che avranno conseguenze sulla loro salute, la loro sicurezza e il loro sviluppo. A rendere noti i dati è l'Organizzazione Internazionale del Laboro (Ilo), in occasione della Giornata mondiale contro il lavoro minorile che si tiene il 12 giugno. Le cifre, raccapriccianti, sono relative all'anno 2012 e vengono rilanciate anche dall'Unicef.In termini assoluti, la regione Asia-Pacifico registra il maggior numero di bambini lavoratori di età compresa tra 5 e 17 anni (77,7 milioni), rispetto ai 59 milioni dell'Africa Subsahariana e ai 12,5 milioni dell'America Latina e Caraibi. L'Africa subsahariana ha la più alta incidenza di lavoro minorile, con un bambino lavoratore su cinque.Tra i bambini lavoratori di età compresa tra 5 a 17 nel 2012, il 59% è stato impiegato nel settore agricolo, il 32% nei servizi (di cui il 6,9% nel lavoro domestico) e il 7,2% nell'industria. I maschi coinvolti in attività pericolose sono più numerosi (55 milioni) delle ragazze (30,3 milioni); i ragazzi della fascia più alta di età (15-17 anni) rappresentano il 55% (47,5 milioni) di tutti coloro che sono coinvolti in attività pericolose.Tra i Paesi in cui la situazione è più allarmante c'è il Burundi: secondo l'Unicef, un bambino su cinque viene sfruttato nei campi o, ancora più spesso, usato come domestico. Nella capitale Bujumbura è in atto un progetto della Fondazione Avsi e dell'associazione locale Giryuja per restituire ai bambini il diritto all'educazione. "Si passa da semplici campagne di comunicazione in radio e tv, fino ad attività dirette di tutela dei bambini coivolti" spiega Monica Treu, responsabile dei progetti Avsi in Burundi. "Svolgiamo corsi di alfabetizzazione per i domestici bambini e per i bambini dai 16 e 18 anni, oppure i programmi di reinserimento scolastico per i più piccoli".L'Unicef dedica la Giornata 2014 al Bangladesh, dove i 26 milioni di bambini vivono sotto la soglia di povertà e solo il 37% dei nati viene registrato. Sono circa 4,5 milioni i bambini sfruttati in settori ad alto rischio come l'edilizia e la raccolta dei rifiuti. "Tutte queste attività comportano devastanti conseguenze in termini di salute e sopravvivenza", sottolinea il presidente di Unicef Italia Giacomo Guerrera.