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Germania. Alle regionali vince l'ultradestra. Il governo federale è sotto assedio

Vincenzo Savignano, Berlino lunedì 2 settembre 2024

Il leader dell'ultradestra in Germania

Per la prima volta dal secondo dopoguerra un partito di estrema destra vince una tornata elettorale in Germania. È quindi un un momento storico per il Paese che potrebbe avere anche conseguenze sulla vita del governo federale. Nelle elezioni regionali tenutesi nell’est della Germania, Alternative für Deutschland (Afd) ha registrato una vittoria in Turingia (33,1%) e un secondo posto in Sassonia (30,5%), a poco più di un punto percentuale dalla Cdu.

L'AfD è il partito più forte nel Parlamento di Erfurt, capoluogo del land della Turingia. La Cdu è arrivata seconda (23.6%), seguita dalla nuova sinistra populista, fondata da Sahra Wagenknecht, Bsw (15,8%), quindi i socialdemocratici del cancelliere Olaf Scholz, crollati al 6,1%, il peggior risultato di sempre. I Verdi e i liberali della Fdp, partiti della coalizione del governo federale, sono fuori dal Parlamento della Turingia, non hanno raggiunto la soglia minima del 5%, i liberali sotto il 2%, non era mai accaduto.

Il vincitore, almeno per i turingi, è Björn Höcke, leader discusso e criticato anche dal suo partito per sue posizioni forse eccessivamente estremist: nei suoi comizi ha spesso utilizzato parole e slogan considerate naziste come “Alles für Deutschland”, “tutto per la Germania”, anche per questo motivo è finito nel merino del Verfassungsschutz, i servizi interni per la protezione della Costituzione.

“Per la prima volta nella sua ancor giovane storia di partito, l'Afd è diventato la forza parlamentare più forte dopo 11 anni. E questo mi riempie di grande grande orgoglio e soddisfazione", ha sottolineato Höcke dopo i primi risultati ufficiali.

I risultati, però, rendono molto difficile la formazione di un governo in entrambi i länder. È improbabile che un qualsiasi altro partito accetti di portare Afd al potere unendosi in una coalizione. Il segretario generale nazionale della Cdu, Carsten Linnemann, ha nuovamente ribadito che il suo partito manterrà il suo rifiuto di lavorare con il gruppo di estrema destra.

Scenario simile in Sassonia dove però la Cdu resta il primi partito (31,9%) tallonata sempre dalla destra Afd (30,6%), terza forza la sinistra populista Bsw (11.8%), quindi i socialdemocratici (7,3%); i verdi entrano nel parlamento sul filo di lana (5,1%), ancora fuori i liberali. Anche a Dresda, capoluogo sassone, però sarà molto complicato formare una coalizione di governo stabile. Non si può escludere una collaborazione tra cristiano-democratici e sinistra populista, un precedente storico comunque difficile da realizzare. “E ora la Fdp potrebbe anche pensare di uscire dal governo federale, è in gioco la sua sopravvivenza”, il commento della Faz, il quotidiano conservatore di Francoforte sul Meno.

Nonostante il trionfo elettorale, l’AfD rimane isolata politicamente, con i partiti tradizionali che si rifiutano di collaborare per formare una maggioranza. La responsabilità di governare ricadrà probabilmente sulla Cdu, che è arrivata prima in Sassonia. Ma il quotidiano progressista Süddeutsche Zeitung ricorda che con questo successo elettorale “Afd anche se non dovesse governare nei due länder avrà un potere significativo, in particolare potrà bloccare decisioni che richiedono una maggioranza qualificata nei parlamenti regionali. L’estrema destra avrà in Turingia e Sassonia un’influenza senza precedenti, soprattutto in questioni cruciali come la nomina di giudici e alti funzionari della sicurezza”.

Il panorama politico tedesco inoltre assiste all’ascesa di nuovi movimenti populisti come l’Alleanza Sahra Wagenknecht (Bsw) che ha ottenuto un terzo posto in queste elezioni e che i sondaggi danno in continua crescita nel resto del Paese. I tre partiti di governo socialdemocratici, Verdi e liberali sono in caduta libera, e si ritrovano a vivere una crisi senza precedenti dal punto di vista economico e ora anche sociale.

Dopo l’attentato di Solingen è riesplosa la questione migratoria e sui richiedenti asilo, con Spd e Verdi che ora sostengono un piano di respingimenti ed espulsioni dei rifugiati che compiono reati in Germania. Il cancelliere Scholz ha definito la sconfitta elettorale “amara e molto pesante” ma ha auspicato coalizioni di governo in Sassonia e Turingia senza Afd.

Ma come sottolineano molti media e analisti tedeschi, ora il cancelliere, oltre che con l’estrema destra, dovrà fare i conti anche la dura opposizione della Cdu di Friedrich Merz. E anche all’interno del suo partito il malcontento e la sfiducia nei suoi confronti continua a crescere.