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Germania. Governo in bilico, Berlino verso la resa dei conti

Vincenzo Savignano, Berlino lunedì 4 novembre 2024

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz

A Berlino è iniziata “la settimana delle decisioni”. Così l’ha definita uno dei due presidenti della Spd, Lars Klingbeil. Per ora il leader del partito socialdemocratico non ha parlato di rottura all’interno della coalizione di governo, ma l’atmosfera nelle stanze del potere di Berlino è sempre più tesa. La quasi crisi interna ha avuto inizio nella tarda serata di venerdì, quando i media tedeschi hanno diffuso a sorpresa un documento di 18 pagine, con cui il ministro delle Finanze, il liberale Christian Lindner (Fdp) chiedeva al cancelliere Olaf Scholz (Spd) e al ministro federale dell’economia Robert Habeck (Verdi) “un’inversione totale di marcia economica da parte del governo”.

La vicenda si è tinta di giallo, quando fonti della Fdp hanno rivelato che il documento era trapelato in anticipo, ma ormai il danno, voluto o meno, era fatto, anzi il documento era già sul tavolo del cancelliere Scholz. Nelle 18 pagine Lindner semplicemente chiedeva e chiede ai colleghi della coalizione di governo di rinunciare ad alcuni veri e propri capisaldi delle politiche socialdemocratiche o ambientaliste dei Verdi, controfirmate nell’accordo di governo. Per esempio introdurre sgravi fiscali per le aziende e per piccoli imprenditori, allentare le normative sul clima e sulla riduzione delle emissioni, allungare la vita dei motori a combustione delle automobili, ridurre i sussidi sociali, fino al taglio totale per gli stranieri che non hanno diritto a usufruirne.

Il cancelliere Scholz domenica sera ha prima convocato i vertici del suo partito: Lars Klingbeil, Saskia Esken e il nuovo segretario generale Matthias Miersch. Poi un primo faccia a faccia con Lindner, durato circa tre ore. Klingbeil della Spd non ha chiuso la porta, sottolineando che le proposte del ministro delle Finanze “potrebbero essere discusse e alcune leggi potrebbero eventualmente essere rinegoziate”, ma poi ha tirato una linea rossa: “non possiamo permettere che, in questo momento delicato per la Germania, i ricchi si ritrovino ancora con più soldi in tasca”. I Verdi hanno interpretato il documento di Lindner quasi come un tradimento agli accordi di governo. Il caos mediatico, causato dal documento di Lindner, è stato subito cavalcato dall’Unione Cdu/Csu. Secondo i cristiano-democratici lo scioglimento della coalizione tripartitica di governo sarebbe una vera salvezza per la Germania. Per il presidente della Cdu, Friedrich Merz, candidato cancelliere dei cristiano-democratici: “è necessario un governo federale stabile, soprattutto in vista di una possibile vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali Usa”. Mercoledì, dopo il voto americano, andrà in scena una nuova e forse decisiva riunione di governo tra Lindner, Habeck e il cancelliere Scholz.