Germania. Scholz licenzia il ministro delle Finanze, si apre la crisi: voto a marzo
Il cancelliere Olaf Scholz e, alle sue spalle, il ministro Christian Lindner
Tempo scaduto per il governo di Berlino. Il cosiddetto semaforo, rosso-giallo-verde, l’esecutivo formato da socialdemocratici (Spd), liberali (Fdp) e Verdi (Bündnis 90/Die Grünen) è ai titoli di coda. Alle ore 20.30 il cancelliere Olaf Scholz, nel corso della riunione straordinaria tra i leader dei tre partiti della coalizione di governo, ha invitato il ministro delle Finanze Christian Lindner a lasciare l’esecutivo. Si apre ufficialmente la crisi dell‘esecutivo di Berlino. Nei giorni scorsi Lindner aveva presentato una Grundsatzpapier, un testo sull'economia indirizzato al cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz e al Ministro federale dell'Economia, il verde Robert Habeck. L’iniziativa di Lindner ha inasprito ulteriormente la disputa all'interno della coalizione semaforo. Secondo il ministro delle Finanze e leader della Fdp serviva un riorientamento della politica economica, ma chiedeva a Verdi e Socialdemocratici di riunciare a buona parte del loro programma su politiche su clima, ambiente e sociali. Senza dubbio Lindner con questo documento ha attirato molta attenzione su di sé e sul suo partito, che sta vivendo il periodo più complicato della sua storia. La Fdp è fuori da molti parlamenti regionali e secondo i sondaggi è sotto il 5% anche al livello federale, soglia che, in base alla legge elettorale tedesca, garantisce seggi in Pparlamento.
Poco prima dell’annuncio dell’uscita dal governo di Lindner, il leader della Cdu, Friedrich Merz ha chiesto di nuovo elezioni anticipate suggerendo anche una data: il 9 marzo.
Per ora Scholz non intende presentare le dimissioni: „Ho informato il presidente della Repubblica Frank-Walter Steinmeier di aver invitato il ministro Lindner di lasciare l’esecutivo“. In teoria il governo dovrebbe ancora approvare la legge di bilancio entro il 14 novembre per poi sottoporla al Bundestag entro la fine del mese. Ma non potrà contare sui voti della Fdp. Alle 21.15 Scholz ha rilasciato una lunga dichiarazione alla stampa su quanto stava accadendo: “Purtroppo il ministro federale delle Finanze Christian Lindner non mostra alcuna volontà di voler continuare a lavorare per questo esecutivo e per il beneficio del Paese. Il suo comportamento non è accettabile”.
Oltre all’attacco diretto a Lindner, il cancelliere ha sottolineato di aver tentato di proporre agli alleati di governo, e in particolare alla Fdp, nuove misure necessarie “per evitare che la Germania finisca nel caos”. L’offerta di Scholz prevedeva quattro punti chiave: costi energetici accessibili per le aziende; un nuovo pacchetto di interventi legislativi per garantire posti di lavoro nell’industria automobilistica che sta vivendo una profonda crisi. Nuovi interventi per alleggerire il peso fiscale sulle piccole e medie imprese. E infine aumentare il sostegno militare e finanziario all’Ucraina.
“L’economia ha bisogno di sostegno adesso”, ha aggiunto Scholz ricordando che l’elezione di Donald Trump come nuovo presidente richiede ancora maggiore stabilità da parte dell’esecutivo tedesco. Ma Lindner avrebbe nuovamente rifiutato le proposte del cancelliere: “chiunque rifiuti di scendere a compromessi in una situazione del genere agisce in modo irresponsabile”, ha aggiunto Scholz.
Il cancelliere, come ha confermato nel corso del suo intervento di fronte alla stampa, vorrebbe chiedere il voto di fiducia a metà gennaio. Probabilmente l’esecutivo di minoranza tra socialdemocratici e verdi non avrà i numeri e la maggioranza per portare a termine la legislatura, a quel punto il Presidente della Repubblica federale tedesca Steinmeier, in base alla Costituzione, dovrà decidere se sciogliere il Bundestag e fissare nuove elezioni entro 60 giorni. “Andare ad elezioni anticipate entro la fine di marzo, è uno scenario possibile”, ha confermato Scholz. Che intende chiedere il voto di fiducia il prossimo 15 gennaio 2025.