Mondo

Israele-Gaza. «Strage nel nord della Striscia, 150 morti e feriti». Uccisi 14 bambini

Redazione Esteri venerdì 25 ottobre 2024

I corpi di 14 bambini morti nel bombardamento di Khan Yunos

Ancora stragi. Ancora orrore a Gaza. Ieri la Protezione civile palestinese aveva parlato di “770 uccisi solo negli ultimi 19 giorni" e solo nel nord della Striscia. Ma il numero delle vittime è destinato a ingrossarsi ancora. Secondo l’emittente al-Jazeera le forze israeliane avrebbero colpito diverse abitazioni nella zona di Manara, a sud di Khan Yunis, a sud della Striscia di Gaza, uccidendo almeno 33 persone e, tra queste, 14 bambini, sei dei quali della stessa famiglia. (Abbiamo deciso di pubblicare a corredo di questa cronaca, qui di seguito, una delle foto fornite da Reuters, che documentano la morte dei bambini a Khan Yunis, i cui corpi sono stati composti nell'Ospedale Europeo di Gaza. I piccoli sono rimasti uccisi nel crollo della loro abitazione, soffocati secondo alcune fonti dal fumo dei missili israeliani).

Un'immagina tragica di quanto accaduto la notte tra il 24 e il 25 ottobre a Khan Younos nel sud della Striscia di Gaza: sotto le bombe israeliane sono morti tra gli 11 e i 14 bambini, secondo le fonti. Abbiamo deciso di pubblicare questa immagine per documentare l'ennesima strage insensata di innocenti. - Reuters

L'esercito israeliano ha fatto irruzione nell'ospedale Kamal Adwan di Beit Lahia (nord di Gaza), dove sono intrappolate più di cento persone, e ha chiesto ai pazienti di spostarsi nel cortile centrale. Lo ha riferisto l'agenzia Wafa. Il Kamal Adwan è uno dei pochi centri ancora operativi nel nord della Striscia, dove tre settimane di dura offensiva israeliana hanno provocato più di 700 morti e migliaia di sfollati, secondo i dati delle autorità di Gaza. Al-Jazeera, citando fonti della Protezione civile di Gaza, afferma che più di 150 pazienti e personale medico sono intrappolati nel centro.

Ieri, secondo la stessa fonte, i carri armati israeliani hanno sparato sull'ospedale e distrutto una stazione di ossigeno. La Difesa civile di Gaza ha avvertito ieri che i servizi medici di emergenza sono stati sospesi nel nord dell'enclave di fronte alla dura offensiva israeliana, che "tiene sotto assedio i principali ospedali e attacca direttamente ambulanze e squadre di soccorso" da venti giorni.

L'ospedale indonesiano di Beit Lahia ha dovuto chiudere a causa degli attentati, mentre il Kamal Adwan, nella stessa città, e l'Al Awda, all'interno del campo profughi di Yabalia, sono appena funzionanti e sull'orlo del collasso. "I veicoli della Protezione Civile sono stati attaccati direttamente, e l'unica ambulanza rimasta nel nord è stata distrutta dall'artiglieria israeliana", ha detto il portavoce della Protezione Civile di Gaza, Mahmoud Basal.

Resta poi imprecisato il numero delle vittime dell’attacco avvenuto ieri. Nel mirino un complesso residenziale nel campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia. Le vittime, tra feriti e uccisi – secondo l’agenzia Wafa – sarebbero 150. Secondo fonti locali citate dalla stessa agenzia almeno dieci case nella zona di Al-Houja a Jabalia sono state devastate dagli attacchi israeliani. Gli abitanti della zona colpita hanno lanciato appelli urgenti per chiedere assistenza per il trasporto dei feriti. Le squadre di soccorso hanno incontrato notevoli difficoltà nel raggiungere la scena a causa dei continui attacchi delle forze israeliane, ha aggiunto Wafa.

Continua a essere incandescente anche l’altro fronte. Almeno tre giornalisti sono stato uccisi in un raid aereo israeliano contro una guesthouse dove alloggiavano anche altri reporter nel Libano orientale, vicino al confine con la Siria. Lo riferiscono i media libanesi spiegando che, tra le vittime, si contano un cameraman e un ingegnere che lavoravano per l'emittente filo-iraniana al-Mayadeen e un cameraman che lavorava per la tv al-Manar di Hezbollah. Altri reporter presenti sulla scena hanno affermato che il bungalow in cui dormivano i rappresentanti di quelle emittenti è stato preso di mira direttamente.

L'emittente televisiva panarabo al-Mayadeen ha confermato che un suo cameraman è stato ucciso durante un attacco aereo israeliano su una residenza che ospitava giornalisti nella città di Hasbaiya, nel Libano meridionale, durante la notte. L’attacco è avvenuto due giorni dopo che Israele ha effettuato un attacco aereo contro un ufficio di proprietà di al-Mayadeen, che è politicamente alleato di Hezbollah e ha sede a Beirut

In serata si è saputo che Israele, nei giorni scorsi, ha offerto ai leader di Hamas un passaggio sicuro verso un altro Paese se avessero disarmato e liberato gli ostaggi da loro trattenuti. Lo riporta il Wall Street Journal, ripreso da Haaretz. Il capo dell'agenzia di spionaggio Mossad, David Barnea, ha presentato l'offerta, secondo il Wsj, durante gli incontri avvenuti in Egitto la scorsa settimana. Il Wall Street Journal, citando mediatori arabi, afferma che Hamas ha respinto la proposta.