Un piccolo ospedale situato nella zona centrale di Gaza è stato colpito da un razzo israeliano. Le vittime sono almeno 5, ci sono anche numerosi feriti. Lo riferiscono fonti locali, dalla cittadina di Deir el-Balah. Altri 8 palestinesi, tra cui
4 bambini, sono rimasti uccisi in un bombardamento
nel centro di Gaza City.La strage arriva al quarto giorno dell'offensiva israeliana nella Striscia di Gaza e dopo una domenica di sangue. Ieri 120 palestinesi sono morti, di cui una sessantina a Sajaya, popoloso rione a ridosso di Gaza City, dove hanno perso la vita sotto le bombe
17 bambini e 14 donne. Il mondo arabo all'unisono è insorto definendolo "un massacro", "un crimine di guerra", e chiedendo alla comunità internazionale di intervenire subito.In totale sono circa
508 le vittime e più di 3.150 i feriti dall'inizio del conflitto.
Stando a quanto riferito dal portavoce dei servizi sanitari di Gaza,
oltre un terzo delle vittime sono donne e bambini.Israele – che
ha riconosciuto la
perdita di 13 soldati nelle operazioni, per
un totale di
18 morti dall'inizio dell'invasione, sostiene che da quella
zona della Striscia sono partiti 140 razzi verso lo Stato
ebraico. E ha ricordato di aver più volte avvisato la
popolazione civile di allontanarsi dall'area. Tel Aviv smentisce inoltre il rapimento di un soldato da parte di Hamas.Il premier
Benjamin Netanyahu si è scagliato contro Hamas che ha accusato di usare "i suoi civili per proteggere i suoi missili, come scudi umani", mentre "Israele usa i missili per proteggere i civili". Poi ha ribadito che Israele "completerà la missione" fino a che la quiete non sarà ripristinata nel sud e nel centro del Paese.Di fronte ai fatti di Sajaya le parti hanno aderito ad una richiesta di tregua umanitaria, prima interrotta perché Hamas – secondo Israele – ha continuato a tirare razzi sullo Stato ebraico. In quel lasso di tempo si sono aiutati i feriti e recuperati i cadaveri.A fianco di Israele restano sempre gli Stati Uniti. Anche se domenica sera il presidente Barack Obama ha telefonato Netanyahu per sollecitare un "cessate il fuoco". Il segretario di Stato
John Kerry – che lunedì è al Cairo per favorire le trattative diplomatiche - ha detto che Israele "è sotto assedio di un'organizzazione terroristica" e che ha "ha tutti i diritti del mondo di difendersi". Ma, senza accorgersi del microfono aperto durante il colloquio, si è poi lasciato sfuggire: "Altro che operazione di precisione. L'escalation è significativa. Dobbiamo agire subito, ora".Dal canto suo il segretario generale dell'Onu,
Ban Ki-moon, giunto in
Qatar, nuovo crocevia diplomatico in questi giorni, ha parlato dal
canto suo di "atrocità" a Gaza, chiedendo a Israele di "fare di
più" per salvaguardare la vita dei civili.
Per il segretario generale della
Lega Araba, Nabil el-Araby,
i bombardamenti sono stati "barbari" e l'attacco contro Sajaya a
Gaza è un "crimine di guerra" contro i civili. "Un'escalation
pericolosa", ha aggiunto, che lascia presagire
"conseguenze nefaste". Stessa condanna da parte del presidente palestinese
Abu Mazen,
che a Doha ha incontrato il capo in esilio di Hamas Khaled
Meshaal ai fini di una possibile tregua e vedrà poi Ban.
La diplomazia internazionale tuttavia non è ancora riuscita
ad imboccare il verso giusto per giungere alla tregua invocata
anche da papa Francesco. E il ministro italiano
Federica
Mogherini ha di nuovo chiesto che "le armi tacciano".La situazione nella Striscia è al collasso:
l'organizzazione dei rifugiati dell'Onu Unrwa ha riferito di
62mila sfollati a Gaza (ma fonti locali parlano di 80mila) che
hanno trovato posto in 49 scuole dell'agenzia.Un asilo della
cooperazione italiana - denuncia la ong Vento di terra - è
stato "raso al suolo" dall'esercito israeliano. Mentre un fiume
di cadaveri è giunto domenica all'ospedale Shifa di Gaza
dopo il bombardamento di Sajaya e in città si susseguono i
cortei funebri. Infine l'Egitto – protagonista con il Qatar della
possibile mediazione per la tregua - ha annunciato di aver
riaperto il valico di Rafah con la Striscia per gli aiuti ai
feriti. Una scelta che si muove in direzione di una delle
richieste più pressanti di Hamas.Il Consiglio di sicurezza dell'Onu, riunito d'urgenza, ha espresso "forte preoccupazione per il crescente numero di vittime civili" nel conflitto a Gaz
a, rinnovando
il suo appello a "cessare immediatamente il fuoco". "I membri del Consiglio di sicurezza esprimono grave preoccupazione per il crescente numero di vittime e chiedono un'immediata cessazione delle ostilità", ha dichiarato il presidente di turno del Consiglio, l'ambasciatore ruandese Eugene Richard Gasana.
I 15 paesi membri hanno chiesto di "tornare all'accordo
di cessate il fuoco del novembre 2012" tra Israele e Hamas e
hanno sollecitato "il rispetto delle leggi umanitarie
internazionali, in particolare per la protezione dei
civili", sottolineando "la necessità di migliorare la
situazione umanitaria" nella Striscia di Gaza. Il segretario generale dell'Onu
Ban Ki-moon è in missione in Medio Oriente. Dopo la tappa di
domenica in Qatar, lunedì è atteso
al Cairo, dove incontrerà il
presidente Abdel Fattah ah-Sisi. Nella capitale egiziana ci sarà anche il segretario di Stato americano
John Kerry.Intanto, altre vittime del conflitto si registrano nel sud
di Israele: più di
10 palestinesi sono stati uccisi
dall'esercito israeliano dopo essere riusciti a infiltrarsi
nel territorio. Lo ha riferito l'esercito.
"I terroristi di Hamas si sono infiltrati in Israele
attraverso due tunnel dal nord di Gaza. L'esercito li ha
intercettati e hanno ucciso più di 10 terroristi", ha
scritto il colonnello Peter Lerner sull'account Twitter.Lunedì mattina le località israeliane situate in
prossimità della Striscia di Gaza sono state poste in stato
di allerta e gli abitanti invitati a non uscire di casa. Si
tratta di una procedura di allerta adottata in caso di
sospette incursioni palestinesi.