IRLANDA DEL NORD. La Siria al centro del G8 E Assad minaccia la Ue
La questione siriana domina il primo giorno del vertice del G8, che si è aperto oggi a Lough Erne in Irlanda del Nord con l'atteso incontro tra il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama e il russo Vladimir Putin, l'alleato di Damasco da sempre contrario ad armare i nemici del presidente siriano Bashar al-Assad.Il primo ministro britannico David Cameron insiste sul fatto che nonostante le posizioni di Russia e Inghilterra siano "lontane", dopo i colloqui pre-vertice avuti ieri con Putin a Dowing Street, c'è ancora la possibilità "di superare queste differenze" se l'obiettivo di tutti "sarà la fine del conflitto".La questione siriana lascerà poi domani spazio all'economia: sotto i riflettori il problema della della crescita, l'emergenza lavoro, l'evasione fiscale e la trasparenza, punto quest'ultimo molto caro agli inglesi.Al summit sono attesi il cancelliere tedesco Angela Merkel, il presidente francese Francois Hollande, il primoministro giapponese Shinzo Abe, il primo ministro italiano Enrico Letta e il primo ministro canadese Stephen Harper. Circa 8mila poliziotti schierati in occasione del vertice, che si terrà in una ex roccaforte dell'Esercito Repubblicano Irlandese (Ira). Attesi anche circa 2mila manifestanti, che arriveranno oggi a Enniskillen, la località turistica più vicina a Lough Erne.OBAMA INCONTRA PUTINIl presidente Usa, Barack Obama, è arrivato a Belfast per una breve visita in città dove terrà un Discorso prima di incontrare il premier russo, Vladimir Putin; successivamente parteciperà al vertice G8 (i sette Paesi più industrializzati più la Russia) a Lough Erne, vicino a Enniskillen. Barack Obama cercherà oggi l'aiuto del suo omologo russo, Vladimir Putin, il più potente alleato della Siria, per cercare di portare Bashar al-Assad al tavolo del negoziato e così mettere fine ad oltre due anni di conflitto siriano. Nel loro primo faccia a faccia privato in un anno, a margine del G8 in Irlanda del Nord, Obama tenterà di trovare un terreno comune con Putin, non d'accordo sul sostegno militare ai ribelli.Mosca ha ribadito la sua opposizione all'eventuale imposizione di una no fly zone sulla Siria. "Non vediamo la necessità di un simile progetto, che riteniamo controproducente", ha detto il portavoce del ministero russo degli Esteri, Alexander Lukashevich, citato dall'agenzia stampa Interfax. "I preparativi portati avanti dagli Stati Uniti in territorio giordano rappresentano una violazione della legge internazionale", ha aggiunto il portavoce, che ha espresso anche preoccupazione per i progetto di fornitura di armi ai ribelli da parte dell'Occidente.VAN ROMPUY: NUOVO SLANCIO VERSO GINEVRA2"Credo che il G8 permetterà di fare passi avanti verso una soluzione", e "contribuirà al rilancio della conferenza internazionale", la cosiddetta Ginevra2. Lo ha detto il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, nel corso di una conferenza stampa a margine del G8. Le valutazioni degli Usa sull'uso delle armi chimiche rendono "ancora più urgente" una missione Onu di verifica, ha aggiunto. ASSAD: EUROPA PAGHERA' SE ARMA I RIBELLIL'Europa pagherà il prezzo per una eventuale fornitura di armi ai ribelli. È la minaccia del presidente siriano Bashar al-Assad in un'intervista alla Frankfurter Allgemeine Zeitung (FAZ) rilasciata a Damasco. "Se gli europei consegnano armi, il cortile dell'Europa si trasformerà in (un terreno) propizio al terrorismo e l'Europa ne pagherà il prezzo', spiega il presidente siriano, secondo un'anticipazione dell'intervista che verrà pubblicata domani.OBAMA PREOCCUPATO PER LE ARMI CHIMICHEDurante l'incontro bilaterale fra Barack Obama ed Enrico Letta a margine del G8, il presidente degli Stati Uniti "si è detto molto preoccupato per la situazione" in Siria ed in particolare "per l'uso di armi chimiche". È quanto riferiscono fonti della delegazione italiana, presenti al G8.