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Medio Oriente. Israele-Gaza, verso il cessate il fuoco

lunedì 14 luglio 2014
Al settimo giorno di offensiva militare contro Hamas, con un bilancio provvisorio die 184 morti ed oltre 1.200 feriti, la diplomazia inizia a fare sul serio. L'Egitto ha avanzato lunedì sera al vertice della Lega Araba una proposta di cessate il fuoco a partire dalle 7 di martedì mattina ora locale (le 8 inItalia). Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Sameh Shoukri, dopo aver parlato a lungo con il segretario di Stato John Kerry che martedì sarà al Cairo. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu condivide la proposta e martedì mattina presto chiederà al gabinetto di guerra del suo governo di approvarla.La Casa Bianca è intervenuta per la prima volta per intimare all'alleato israeliano di non procedere alla grande invasione, per cui ha ammassato al confine 40.000 soldati e decine di carri armati.Allo stesso tempo ha però ribadito il legittimo "diritto" e la "responsabilità" di Israele di difendere i suoi civili.Intanto fonti di intelligence israeliana riferiscono che Hamas appare sempre più "pronto" per un cessate il fuoco con Israele, secondo il quotidiano "Haaretz". Il movimento di resistenza islamico che controlla Gaza da metà 2007, secondo la fonte anonima, sarebbe ormai "maturo" per una tregua. "Hamas vuole chiudere la partita condei traguardi raggiunti. E il drone utilizzato stamane (e abbattutodalle forze israeliane, ndr) è una sorta di traguardo", ha spiegatola fonte, secondo cui è assai probabile che sia Hamas che ilmovimento del Jihad islamico palestinese vogliano "chiudere lafaccenda al più presto".
Il bilancio Un razzo sparato da Gaza ha colpito nel deserto israeliano del Neghev due bambine beduine di circa 12 anni. Una di esse versa in gravi condizioni. Risiedono, a quanto pare, in un accampamento privo di adeguati sistemi di difesa.Lunedì pomeriggio le sirene di allarme sono risuonate anche a Tel Aviv e sulle Alture del Golan. Il Golan, nell'estremo nord di Israele, dista da Gaza circa 200 chilometri.Intanto nella Striscia è fuga di massa dalla zona nord, dove la gente ha abbandonato con ogni mezzo le case prima dei nuovi bombardamenti annunciati da Israele. 17mila persone si sono rifugiate nei centri di accoglienza dell'Onu, lasciando una spettrale Beit Lahya da dove, secondo Israele, arriva un buon numero di razzi. A poca distanza da questo abitato, la notte tra sabato e domenica c'è stato il primo blitz sul terreno, e il primo contatto diretto con Hamas, dei commando israeliani, entrati per neutralizzare lanciatori di razzi.Una raffica di razzi lanciati dal sud del Libano ha scatenato la reazione dell'artiglieria di Tsahal. La difesa antimissili di Israele è diventata protagonista di questa guerra, asimmetrica nel numero delle vittime proprio grazie alla "Cupola di ferro". ​ ​La comunità internazionale accelera gli sforzi per un cessate il fuoco e papa Francesco domenica all'Angelus ha rivolto un appello accorato a interrompere le ostilità.L'ONU: TROPPO CIVILI UCCISI Da questa settimana Gerusalemme e Ramallah, in Cisgiordania, diventeranno la prima linea degli sforzi di mediazione internazionale, con le visite del ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier e della sua collega Federica Mogherini. Quest'ultima, con l'Italia al timone del semestre di presidenza dell'Ue, ha sottolineato che "serve una tregua immediata". Il premier Matteo Renzi ha del resto rimarcato che occorre "fermare gli estremisti" per avvicinare una soluzione che garantisca "la sicurezza d'Israele" e "il diritto alla patria del popolo palestinese". Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki Moon, ha denunciato per bocca di un portavoce i "troppi civili palestinesi uccisi" dai raid, parlando di situazione che si sta "aggravando". Il presidente palestinese Abu Mazen nelle stesse ore ha chiesto all'Onu di mettere la "Palestina sotto la sua protezione", denunciando la portata dell'azione militare israeliana sulla Striscia di Gaza.