Mondo

Siria. Padre Hanna processato da un tribunale islamico

venerdì 10 ottobre 2014
"Il suo è un rilascio parziale perché è una sorta di arresto ai domiciliari". Così Padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, commenta la "liberazione" di padre Hanna Jallouf, il parroco siriano preso insieme a venti suoi parrocchiani da alcuni miliziani islamisti nel villaggio cristiano di Knayeh nella notte tra domenica 5 e lunedì 6 ottobre. "Ora dovrà essere processato - spiega ai microfoni del Tg2000 padre Pizzaballa -. Il tribunale vuole verificare l'accusa di collaborazionismo con il regime di Assad".
Padre Pizzaballa spiega: "Questi che sono chiamati e considerati terroristi si considerano uno Stato e hanno le struttura di uno Stato; hanno i loro tribunali che sono naturalmente islamici. Per loro non è un rapimento, ma un arresto. Si sono comportati come una sorta di polizia di questo nuovo Stato che ha voluto verificare la fedeltà o comunque un non tradimento di questa persona". La situazione resta delicata e su come è avvenuto il rilascio padre Pizzaballa non si sbilancia. E conferma "che ci sono state varie proposte di intervento e diverse istanze a partire dalla Turchia e da alcune organizzazioni non governative che operano in Siria". Poi, aggiunge: "ora bisogna andare avanti, non bisogna fermarsi, occorre capire anche la posizione, tra virgolette legale, di padre Hanna. Ci sono inoltre ancora trecento persone che vivono lì e che non si possono abbandonare". Sulle condizioni di salute del francescano e sul trattamento ricevuto, padre Pizzaballa, sulla base delle informazioni in suo possesso, spiega che il religioso "sta bene ed è stato trattato bene. Non ci sono problemi riguardo alla sua incolumità fisica" mentre i 20 parrocchiani rapiti insieme a lui "sono stati rilasciati quasi tutti e mancano solo quattro o cinque persone all'appello. Confidiamo che saranno rilasciati tutti". Il Custode di Terra Santa conclude: "Siamo contenti che padre Hanna è stato parzialmente liberato. La situazione resta comunque delicata per i villaggi di quell'area geografica. Le tensioni restano, ma è ancora presto per capire esattamente come è cambiata e in quale direzione evolverà la situazione".