Francia. Padre Maire ucciso dall'uomo che ospitava in comunità, l'incendiario di Nantes
Il luogo dove è stato ucciso padre Olivier Marie
Il corpo senza vita di un religioso, padre Olivier Maire, 60 anni, provinciale superiore dei missionari di Monfortains, è stato scoperto stamani a Saint-Laurent-sur-Sèvre, in Vandea, nell'ovest della Francia. Lo comunicano la diocesi e la gendarmeria di Mortagne-sur-Sèvre, citati dai media locali. Il corpo è stato ritrovato su segnalazione di un uomo si è presentato alla gendarmeria autoaccusandosi del delitto.
Su Twitter il ministro dell'Interno Gérard Darmanin ha annunciato che si sta recando sul posto dove è stato "assassinato" il prete. "Tutto il mio sostegno ai cattolici del nostro Paese dopo il drammatico assassinio di un sacerdote in Vandea. Ci vado", scrive il ministro su Twitter.
Un uomo di 40 anni, nato in Ruanda, si è presentato in mattinata alla gendarmeria di Mortagne-sur-Sèvre, in Vandea, per confessare l'omicidio del sacerdote. E' poi risultato essere l'uomo incriminato e posto sotto controllo giudiziario per l'incendio alla cattedrale di Nantes nel luglio 2020. Il ruandese, che avrebbe seri problemi piscologici, era stato rilasciato sotto controllo giudiziario in attesa del giudizio all'inizio di giugno e aveva trovato ospitalità nella comunità religiosa di padre Maire. Il suo processo è in programma per il prossimo anno. "Questa liberazione dalla detenzione è una buona notizia, ma il mio cliente rimane. fragile sia fisicamente che psicologicamente", aveva a suo tempo avvisato il suo avvocato, Me Quentin Chabert.
"Il padre Olivier Maire è stato assassinato, vittima della sua generosità". Così su Twitter il delegato episcopale all'informazione della diocesi di Rennes, Nicolas Guillou, conferma l'identità del sacerdote ucciso oggi in Vandea.
Il dolore dei vescovi
La conferenza dei vescovi e quella dei religiosi e religiose di Francia esprimono "profonda tristezza" e il loro "timore" in seguito alla morte di padre Olivier Maire, il prete assassinato in Vandea, nell'ovest del Paese. "L'autore dell'omicidio - si legge in una nota - è stato ospitato da padre Olivier Maire e si è costituito questa mattina ai gendarmi".
I vescovi e i religiosi si sono detti vicini ai parenti della vittima, ai familiari e alla comunità della basilica di Saint Louis-Marie Grignon de Montfort.
In un tweet il portavoce della conferenza, Padre Hugues de Woillemont, parla di "dolore e incomprensione davanti all'assassinio di Padre Olivier Maire, provinciale superiore dei missionari di Monfortains, e comunione di preghiera e speranza con la sua famiglia religiosa".
Le parole del presidente Macron
"La sua generosità e il suo amore per gli altri si riflettevano nei suoi tratti del viso. In nome della nazione, rendo omaggio a padre Olivier Maire. Rivolgo i miei pensieri ai monfortani e a tutti i cattolici di Francia. Proteggere coloro che credono è una priorità". Così il presidente francese, Emmanuel Macron, ha commentato su Twitter l'uccisione di un sacerdote in Vandea, da parte un cittadino ruandese suo ospite da alcuni mesi. L'uomo era già sotto sorveglianza per il coinvolgimento nel rogo, nel luglio 2020, della Cattedrale di Nantes.
Anche Bruno Retailleau, senatore dei Les Républicains, pubblica su Twitter il nome ed una foto del sacerdote ucciso affermando che "la morte testimonia la bontà di questo prete che conoscevo bene e di cui ho potuto apprezzare la profondità della fede".
I precedenti
Quello in Vandea è L'ultimo di una serie di omicidi registrati in Francia, negli ultimi anni, ai danni di un religioso. L'ultimo attacco mortale, lo scorso 29 ottobre, vide protagonista Brahim Aouissaoui, tunisino di 22 anni, che uccise a coltellate due fedeli e il sagrestano della basilica di Notre-Dame-de-l'Assomption a Nizza (sud-est della Francia), prima di essere immobilizzato e gravemente ferito dalla polizia.
Nel 2016, padre Jacques Hamel, sacerdote di Saint-Etienne-du-Rouvray, venne sgozzato nella sua chiesa da Abdel Malik Petitjean e Adel Kermiche, uccisi dalla polizia. Un omicidio poi rivendicato dall'Isis. Episodi ancora freschi nella memoria dei francesi che oggi sono tornati a vivere l'ennesima violenza ai danni di un esponente del mondo cristiano.
La polemica politica
Come spesso accade le tragedie sono anche occasione per le polemiche politiche più o meno strumentali. Del resto in Francia mancano otto mesi alle elezioni presidenziali e siamo di fatto già in campagna elettorale. La leader del Rassemblement National, Marine Le Pen, ha denunciato come "un uomo può rimanere in Francia in maniera illegale, dare fuoco alla cattedrale di Nantes, non
essere mai espulso, e ripetere il crimine uccidendo un prete". La risposta è arrivata, a stretto giro e sempre su Twitter, direttamente dal ministro Darmanin che ha spiegato come l'uomo non potesse essere espulso, nonostante un ordine già emesso, fino a che la sua sorveglianza giudiziaria non fosse stata revocata. Poi ha accusato Le Pen di "polemizzare senza conoscere i fatti".