Il
Consiglio di stato francese si è
pronunciato oggi
contro il provvedimento anti-burkini di
Villeneuve-Loubet, uno dei 30 comuni francesi che avevano
vietato di indossare sulle spiagge il costume integrale
islamico.
"L'ordinanza controversa" che vieta
di indossare il
burkini "ha rappresentato una
violazione grave e
apertamente illegale delle libertà fondamentali, che sono la
libertà di movimento, di coscienza e la libertà personale", si legge nel dispositivo pubblicato dal Consiglio di stato, massima autorità giudiziaria amministrativa.
La decisione, presa dai tre giudici
del collegio esaminante, dispone
l'annullamento dell'ordinanza
del Tar di Nizza che convalidava quella del comune della Costa
azzurra. A Villeneuve-Loubet, quindi,
indossare abiti religiosi in
spiaggia è di nuovo autorizzato a partire da oggi. Negli altri
comuni che hanno adottato la stessa decisione - una trentina - i
divieti restano in vigore fin quando non saranno contestati
davanti alla giustizia. La presa di posizione di oggi farà
ovviamente giurisprudenza e le ordinanze di divieto potranno
essere tutte annullate.
Il sindaco di centrodestra della cittadina francese di Villeneuve-Loubet, ha fatto però sapere che
si rifiuta di ritirare il provvedimento. Cosa che pare aprire un conflitto tra istituzioni, cosa non comune in Francia.
Intanto prosegue la
battaglia della destra conto i "simboli religiosi ostentatori", che a suo avviso
devono essere vietati in tutti i luoghi pubblici di Francia. Non solo il velo islamico
ma anche per "i grandi
crocifissi, non ce ne sono molti ma può succedere, la kippah e
altri". Lo ha affermato ai microfoni di Bfm Tv il vicepresidente
del
Front National,
Florian Philippot. Il suo partito, ha spiegato, vuole estendere la legge del 2004 che vieta di indossare simboli religiosi nelle scuole
"all'insieme dello spazio pubblico, ovvero per la strada, nei
mezzi pubblici, al lavoro, all'università". Una proposta che, ha
aggiunto, il Fn aveva già fatto nel 2012, "non abbiamo aspettato
il dibattito sul burkini per lanciarci".