Sono stati liberati mercoledì i due giornalisti francesi, Hervè Ghesquiere e Stephane Taponier, che erano tenuti in ostaggio da 18 mesi dai talebani in Afghanistan. I due sono arrivati all'aeroporto militare di Villacoublay, a sud di Parigi. Stephane Taponier e Hervè Ghesquiere sono stati accolti dal presidente Nicolas Sarkozy e dalla moglie, Carla Bruni, e hanno potuto riabbracciare i loro familiari in privato. Nessuna telecamera ha potuto riprendere la scena del loro arrivo.Molte le polemiche, con diversi colleghi dei due ex ostaggi che hanno ricordato le parole di rimprovero pronunciate dall'Eliseo all'indomani del rapimento sull'"imprudenza" dei due giornalisti e sulle spese sostenute dallo Stato per le loro ricerche."Siamo stanchi, con alcuni problemini non importanti di salute, ma stiamo bene". Sono state queste le prime parole di Hervè Ghesquiere alla televisione France 3, pochi minuti dopo il suo arrivo in Francia."Non siamo mai stati minacciati di morte, nè picchiati. Il mio desiderio ora è di atterrare davvero, di ritrovare una vita normale al più presto e di non fare l'ex ostaggio", ha detto ancora il reporter francese. Sull'anno e mezzo appena trascorso, Ghesquiere ha ricordato di aver passato almeno otto mesi da solo, tra aprile e dicembre 2010. Quindi di essere stato riunito con Taponier ed il loro interprete afghano, Reza Din. "Abbiamo passato insieme gli ultimi cinque mesi. In tutto questo tempo - ha aggiunto - la cosa più difficile era organizzare la nostra giornata, trovare delle cose da fare, non c'era niente da dirsi. Non bisognava lasciarsi andare". Brevemente al telefono in diretta sulla stessa rete, anche Stephane Taponier ha detto di stare bene: "Siamo molto felici. Il sostegno della Francia, che abbiamo potuto ricevere tramite Radio France Internationale, ci ha motivato molto. Adesso ho fame di libertà - ha aggiunto - e di amore".Stephane Taponier, 48 anni, e Hervè Ghesquiere, 49 anni, stavano lavorando per un programma della tv pubblica France 3 quando sono stati rapidi nella regione di Kapisa, 60 km a nord-est di Kabul, in Afghanistan.