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Medio Oriente. Gerusalemme Est piange il ragazzo ucciso

venerdì 4 luglio 2014
Rabbia e dolore a Gerusalemme Est al funerale del giovane palestinese assassinato lo scorso mercoledì, vittima della vendetta degli estremisti ebrei. Per sedare la crescente tensione, Hamas avrebbe acconsentito a firmare una tregua con Israele: secondo la Bbc, le parti avrebbero raggiunto un accordo tramite la mediazione egiziana per porre fine al lancio di razzi palestinesi su Israele e ai raid aerei israeliani su Gaza.Nel quartiere di Suafat, migliaia di palestinesi hanno partecipato alle esequie e si sono scontrati con la polizia: in un clima di tensione, al grido "con il nostro sangue ti vendicheremo", giovani con il volto coperto, anziani, donne, e bambini del quartiere palestinese hanno reso omaggio a Mohamed Abu Khader, il cui cadavere è stato ritrovato bruciato e con segni di violenza, in un bosco di Gerusalemme. La salma è stata trasportata avvolta in una bandiera palestinese, mentre in varie zone della città i palestinesi lanciavano pietre alla polizia che ha reagito con i gas lacrimogeni e le granate stordenti.La processione è cominciata poco dopo le preghiere in una moschea del quartiere arabo, vicino alla Città Vecchia. Poco lontano, la casa della famiglia, a cui il cadavere è stato consegnato solo oggi perché le autorità israeliane hanno detto di aver voluto compire un'autopsia prima che fosse sepolto. Proprio il ritardo con cui è stata consegnata la salma è stata uno dei motivi del gravi scontri.È stato il terzo giorno di violenze da quando il giovane è stato ucciso; ferite oltre 300 persone. All'alba l'esercito israeliano aveva deciso di rafforzare la propria presenza lungo il confine con la Striscia di Gaza perché nella notte dei razzi erano stati lanciati contro Sderot.Intanto le brigate Ezzedin al Qassam, braccio armato di Hamas, si dicono pronte a reagire ad ogni eventuale attacco armato sulla Striscia mentre i caccia israeliani hanno compiuto nuovi raid aerei in particolare contro i campi di addestramento di Hamas. "C'è il rischio di una spirale di violenza e di odio. È stata toccata la vita di ragazzi israeliani e palestinesi, ma non è interesse di israeliani e palestinesi cadere in una spirale di vendetta", ha commentato il ministro degli Esteri, Federica Mogherini. Adesso si spera nella tregua.