DI STEFANO VECCHIA I l tifone Bopha che ha colpito con venti ad oltre 200 chilometri all’ora le Filippine centro-meridionali nella giornata di martedì, ha lasciato dietro di sé una scia di devastazione e di morte. Se la prevenzione ha permesso che le popolazioni delle regioni costiere più interessate dal tifone – il più forte a raggiungere quest’anno le Filippine – riuscissero a mettersi in salvo, le conseguenze delle piogge torrenziali si vanno rivelando assai gravi. Sono quasi 300 i morti nelle province di Davao Oriental e di Compostela Valley, nella grande isola di Mindanao, le più colpite e dove ancora i soccorsi faticano a raggiungere le aree isolate da allagamenti e frane. Delle vittime di Compostela Valley, 142 sono state uccise dalla piena improvvisa del fiume accompagnato da una valanga di fango che ha seppellito parte della municipalità di New Bataan, in una regione montagnosa. Sono almeno 258 gli abitanti della zona che risultano ufficialmente dispersi, ha confermato ieri il portavoce del comando militare regionale, il tenente-colonnello Lyndon Paniza. Sempre secondo Paniza, altri 81 morti e 21 dispersi riguardano la confinante provincia di Davao Oriental. Al bilancio già pesante vanno aggiunti almeno 15 abitanti rimasti uccisi in altre aree di Mindanao e delle Filippine centrali. Gli sfollati sono arrivati intanto a 87mila, ospitati in condizioni assai precarie in palestre, scuole ed edifici governativi e per essi, oltre che per fronteggiare i primi interventi sul territorio, è stato chiesto l’aiuto internazionale attraverso la Croce Rossa filippina. Complessivamente sono 120mila gli sfollati in 13 province del Paese. Un bilancio pesante, ma va dato credito alle autorità di avere lanciato tempestivamente l’allarme ed approntato le strutture d’emergenza al meglio delle possibilità. Un risultato positivo, sottolineato ieri anche dal presidente Benigno Aquino, è che l’elevato numero di vittime sarebbe comunque assai inferiore alle 1.200 dovute a un altro tifone, Washi, che nel dicembre dello scorso anno colpì le stesse regioni. Nel suo percorso verso Nord-Est, dopo avere lasciato Mindanao e le isole centrali dell’arcipelago filippino, Bopha ha investito ieri con piogge torrenziali, ma senza provocare altre vittime accertate, la grande isola occidentale di Palawan, dirigendosi verso il largo del Mar Cinese meridionale. © RIPRODUZIONE RISERVATA