A quattro giorni dal maggiore disastro ambientale nella storia dell'Ungheria, sembra rientrato il pericolo di un inquinamento del Danubio. A detta delle autorità, il Danubio è salvo, i valori di alcalinità si sono stabilizzati e il rischio di una catastrofe ecologica del grande fiume che bagna l'Europa, sventato. Per gli ambientalisti invece i danni provocati dal fango tossico uscito dall'impianto di lavorazione dell'alluminio ad Ajka (ovest), dureranno anni. Intere aree di terreno sono devastate: morto l'ambiente, morta la fauna, intossicato il suolo, inagibile per animali e uomini. Le autorità hanno dichiarato lo stato di emergenza su una superficie di 40 kmq, ridotti dal disastro a scenario spettrale. Il bilancio delle vittime è intanto salito a sette. Lo stesso premier Viktor Orban ha annunciato oggi che il Danubio è salvo perchè è stato possibile bloccare l'afflusso di fango. "Siamo riusciti a impedire che la sostanza tossica raggiungesse il Danubio", ha detto. Al contempo Orban, che ieri a Kolontar aveva detto di dubitare che la vita potesse ritornare in quel posto, ha sottolineato che si tratta del "peggior disastro ecologico dell'Ungheria".