Nazioni Unite. «Le guerre a Gaza e in Sudan fanno cresce la fame nel mondo»
Il numero di persone che soffrono la fame in tutto il mondo è aumentato quest'anno, in gran parte a causa dei conflitti in corso a Gaza e in Sudan. Secondo Arif Husain, capo economista del Pam, il crescente onere globale delle crisi alimentari è passato da 90 milioni di persone nel 2023 a circa 99 milioni quest'anno. L'ultimo rapporto del programma alimentare delle Nazioni Unite sulle crisi alimentari globali rileva che quasi due milioni di persone stanno lottando con un livello estremo di insicurezza alimentare e "l'esaurimento delle capacità di adattamento", con un rischio significativamente aumentato di malnutrizione acuta e morte.
Questa situazione, spiega il rapporto "oltre a causare malnutrizione acuta diffusa e decessi a breve termine, ha importanti conseguenze umane, sociali ed economiche a lungo termine".
E, mentre il miglioramento dei raccolti ha contribuito a ridurre la fame in diversi paesi, tra cui Kenya, Repubblica democratica del Congo, Guatemala, Libano e Afghanistan, "la situazione a Gaza è una delle più gravi crisi alimentari e nutrizionali della storia". Víctor Aguayo, direttore dell'Unicef per la Nutrizione Infantile, di ritorno dall'enclave palestinese ha sottolineato che l'impatto della guerra e le severe restrizioni imposte alla risposta umanitaria hanno portato a un "completo collasso" dei sistemi alimentari, sanitari e di protezione, con conseguenze catastrofiche.
"La dieta dei bambini di Gaza è estremamente povera sottolinea -Si stima che oltre il 90% dei bambini mangi al massimo due tipi di cibo al giorno per settimane o mesi, nel contesto di una grave mancanza di accesso all'acqua pulita e ai servizi igienico-sanitari". Si stima che più di 50.000 bambini hanno bisogno di cure immediate per la malnutrizione acuta.
E se in Sudan, il conflitto in corso ha portato un rapido deterioramento della sicurezza alimentare, con circa il 26% in più di persone che affrontano alti livelli di insicurezza alimentare acuta, la crisi sta colpendo anche i paesi vicini, tra cui il Ciad e il Sud Sudan, che ospitano un gran numero di rifugiati sudanesi.