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Exit poll. La svolta britannica: il Labour si riprende lo scettro dopo 14 anni

Angela Napoletano, Londra giovedì 4 luglio 2024

Keir Starmer ha riportato il Labour al governo in Gran Bretagna

Per gli exit poll è marea rossa. Ad urne appena chiuse, sono i laburisti ad aggiudicarsi la tornata elettorale del 4 luglio conquistando 410 seggi. Se le proiezioni verranno confermate si tratta di una vittoria storica: la maggioranza prevista si aggira tra 210 e 238. Nessun partito britannico ha mai raggiunto dal 1832 ad oggi un vantaggio di tale portata. Quella riscossa da Tony Blair, nel 1997, si fermò a 170 seggi.

Per i conservatori la batosta è grossa, la peggiore in generazioni, ma non catastrofica come annunciato: a Westminster potrebbero tenere 131 seggi. Il terzo partito del Paese dovrebbero essere i Liberal Democratici che mandano in Parlamento 61 deputati. L’ultradestra di Nigel Farage, leader di Reform Uk, porta a casa 13 seggi. I risultati esatti arriveranno nella giornata di domani ma è chiaro che, come previsto, dopo 14 anni di governo conservatore, Il Regno Unito ha voltato pagina.

Gli exit poll elettorali nel Regno Unito sono estremamente accurati, basati su un modello statistico quasi infallibile che utilizza campioni simili da circa 20mila persone sempre negli stessi 130 seggi da più di vent’anni. Il cancelliere dello Scacchiere Jeremy Hunt è tra i diversi ministri del governo conservatore britannico che, secondo gli exit poll, perderanno il loro seggio. Secondo il sondaggio, il cancelliere è il Tory di più alto profilo destinato a rimanere escluso, con i Lib-Dem che sembrano destinati a conquistare il suo seggio nel collegio di Godalming & Ash. Grant Shapps, ministro della Difesa, e Johnny Mercer, dei Veterani, potrebbero anche perdere nei rispettivi collegi. In bilico, secondo gli exit poll, pure Mark Harper (Trasporti), Mel Stride (Lavoro e pensioni), Steve Barclay (Ambiente) e Penny Mordaunt (leader dei Comuni).

Il leader dei laburisti, Keir Starmer, è atteso domani alle 11.00 (ore 12.00 in Italia) a Buckingham Palace per ricevere da re Carlo il mandato a formare il nuovo esecutivo. L’ultimo atto da premier di Rishi Sunak è stato nominare, un’ora prima degli exit poll, quattro nuovi peer tra cui c’è l’ex primo ministro Tory, Theresa May.

Questo voto è anche un'inversione rispetto al continente europeo che vira verso destra. Si tratta di un suggello sostanziale ai pronostici unanimi d'una campagna elettorale intensa, eppure priva di suspense: sfociata nel voto odierno ma apparsa decisa nei suoi esiti sin dal giorno uno della convocazione a sorpresa a fine maggio delle urne da parte di Sunak, con qualche mese in anticipo sulla scadenza naturale della legislatura. Una scommessa suicida..