Iraq-Siria. Iraq, Londra vota sì ai raid contro l'Isis
Davanti alla Grande Moschea di Parigi si sono riunite centinaia di persone e il presidente del Consiglio francese del culto islamico, Dalil Boubakeur, ha pronunciato un discorso alla presenza del sindaco della capitale francese, Anne Hidalgo e di un rappresentante della Conferenza episcopale, monsignor Jean-Michel Dubost. "L'islam è per la pace, per il rispetto della vita". Questa manifestazione è "espressione forte e viva della nostra volontà di unità nazionale e della nostra volontà incrollabile di vivere insieme". A margine della manifestazione Boubakeur ha usato parole più forti: i carnefici fondamentalisti "devono andare all'inferno".
Tremila cittadini europei nelle file dell'IsisIl numero dei cittadini europei che si
sono uniti al gruppo estremista dello Stato Islamico sono oltre
3.000, secondo quanto riferito alla Bbc da Gilles de Kerchove,
capo dell'antiterrorismo dell'Unione europea, che ha messo in
guardia sul rischio di attacchi contro l'Europa come ritorsione
ai raid aerei sulle postazioni dell'Isis in Iraq e Siria.L'allarme di De Kerchove. De Kerchove ha precisato che il numero totale di 3.000 include
tutti coloro che sono stati nella regione, anche quelli che sono
tornati e quelli che sono rimasti uccisi. In precedenza si
stimava che il numero dei cosiddetti "foreign fighters"
ammontasse a 2.000. A suo parere la dichiarazione dello Stato
Islamico a giugno di voler costituire un Califfato ha giocato un
ruolo importante nel richiamare gli europei verso Siria e Iraq. "Se ci credi, è probabile che tu voglia farne parte il prima
possibile", ha spiegato de Kerchove.Il timore del massimo responsabile dell'antiterrorismo in Europa
è che la determinazione dimostrata dallo Stato Islamico possa
spingere gruppi estremisti concorrenti, come al Qaeda, a compiere
attentati in Europa per mantenere alto il proprio profilo. "La
crescente potenza dell'Isis può spingere al Qaeda a fare
qualcosa per dimostrare di essere ancora importante".In Spagna 9 arresti. Nove presunti membri di una cellula
legata ai jihadisti dello Stato islamico (Isis), e con base
nell'enclave spagnola in Marocco di Melilla e nella vicina città
marocchina di Nador, sono stati arrestati. Lo ha annunciato il ministero dell'Interno spagnolo.
Il capo della cellula sarebbe il fratello di un uomo che in passato servì l'Esercito spagnolo.
L'operazione è stata condotta dalle polizie spagnola e
marocchina, ha informato il ministero, senza precisare il luogo
dell'arresto. Da 1.500 a 2.000 jihadisti marocchini combattono
attualmente in Siria e in Iraq, e Rabat teme che approfittino di
questa esperienza per perpetrare degli attentati al ritorno
in patria.