L'Europarlamento invita la Francia a "sospendere immediatamente le espulsioni dei rom": una risoluzione è stata adottata oggi dall'assemblea di Strasburgo in sessione plenaria con 337 voti favorevoli, 245 contrari e 51 astensioni. Gli eurodeputati, che criticano "ritardo e limitatezza" dell'azione della Commissione di Bruxelles, ricordano nella risoluzione che le espulsioni di massa e la raccolta delle impronte digitali sono illegali, auspicando che i responsabili politici evitino "la retorica provocatoria e discriminatoria". La sospensione delle espulsioni di massa chiesta a maggioranza dal parlamento europeo riguarda naturalmente anche gli altri Stati membri, anche se il caso francese è in primo piano. Nella risoluzione, presentata dai gruppi dei Socialisti e Democratici, Liberal-democratici, Verdi e Sinistra radicale, si esprime in particolare "viva preoccupazione" per le misure adottate dalle autorità francesi e si sottolinea che le espulsioni di massa violano la legislazione europea in quanto rappresentano una discriminazione su base razziale. Non mancano dal testo adottato oggi critiche rivolte a Consiglio e Commissione per la mancanza d'impegno sulla questione: si invita pertanto l'esecutivo di Bruxelles "a sostenere con determinazione i valori e i principi sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell'UE e dai trattati e a reagire con rapidità", conducendo "un'analisi completa della situazione in Francia ein tutti gli Stati membri per quanto riguarda la conformità delle politiche relative ai Rom alla legislazione Ue". Con il voto di oggi, il Parlamento europeo "respinge qualsiasi dichiarazione che associ le minoranze e l'immigrazione alla criminalità e crei stereotipi discriminatori" deplorando "la retorica provocatoria e apertamente discriminatoria che ha caratterizzato il discorso politico durante i rimpatri dei Rom, dando credibilità a dichiarazioni razziste e alle azioni di gruppi di estrema destra". I deputati affermano che "limitazioni della libertà di circolazione e di soggiorno per motivi di ordine pubblico, di pubblica sicurezza e di sanità pubblica possono essere imposte esclusivamente in relazione al comportamento personale" e mai secondo "considerazioni generali di prevenzione o all'origine etnica o nazionale".La risoluzione menziona inoltre il fatto che "il ministro degli Interni italiano ha annunciato la sua intenzione di propugnare l'adozione di norme dell'UE più rigorose sull'immigrazione e la libertà di circolazione".