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Brasile. Elezioni presidenziali, Bolsonaro vince il primo turno. Ora il ballottaggio

Redazione Esteri lunedì 8 ottobre 2018

Jair Bolsonaro ha vinto. Ma non ha superato la soglia del 50 per cento dei voti. Se la dovrà vedere al ballottaggio con il candidato del Pt, Fernando Haddad, il leader che ha sostituito Lula nella corsa alla presidenza del Brasile. L’uomo forte del Paese, l’ex capitano dell’esercito, esponente della destra estrema, raggiunge comunque percentuali che nessuno si sarebbe aspettato solo qualche mese fa. Gli elettori lo hanno premiato con il 47, 60 per cento dei voti, oltre 43 milioni di consenso sui 147 iscritti nei registri elettorali. Il suo diretto avversario lo insegue a 20 punti percentuali di distanza (27,97).

La fortuna elettorale di Bolsonaro ha contagiato anche altri candidati legislatori o governatori che gli hanno assicurato il loro appoggio. Come per esempio Romeu Zena, del Partido Novo, che con il 41% dei voti ha creato la sorpresa nella corsa per la poltrona di governatore di Minas Gerais, eliminando dal ballottaggio il governatore uscente del Partito dei Lavoratori (Pt), Fernando Pimental (22%). I primi risultati confermano anche altre tendenze rivelate da sondaggi precedenti: Ciro Gomes (centrosinistra) rimasto bloccato al 12% e gli altri candidati principali, come Geraldo Alckmin (centrodestra) e Marina Silva (ambientalista) sono crollati al di sotto del 10%.

Risultato a sorpresa anche a Rio de Janeiro, dove Wilson Witzel - ex magistrato del Partito Social Cristiano (Psc) che appoggia Bolsonaro a livello nazionale - è in testa nell'elezione per l'incarico di governatore con poco meno del 40% dei voti, quando fino a ieri i sondaggi lo davano al quarto posto, con appena il 12%. Il Pt resiste nel suo tradizionale feudo del Nordest del Brasile: nei nove Stati che riuniscono alcune delle regioni più povere del Paese, Haddad è in testa con risultati che raggiungono anche il 60%, e i candidati del Pt e dei partiti alleati vedono assicurate le loro poltrone di governatori.

In Congresso anche due figli di Bolsonaro. Sono stati eletti in Congresso brasiliano anche due figli di Jair Bolsonaro. Il più giovane dei due figli, Eduardo Bolsonaro, 34 anni, è infatti stato rieletto polverizzando di circa 300mila preferenze il record assoluto di voti per le elezioni legislative in Brasile: con più di 1,8 milioni di voti rappresenterà lo Stato di San Paolo alla Camera dei Deputati. Flavio Bolsonaro, 37 anni, ha vinto facilmente uno dei posti di senatori vacanti a Rio de Janeiro. Il terzo figlio di Bolsonaro, Carlos, che ha 35 anni, nel 2000 era stato il più giovane consigliere comunale eletto a Rio, quando aveva appena 17 anni: un seggio che occupa ancora oggi.

Bolsonaro: «Senza irregolarità avrei già vinto». Jair Bolsonaro ha dichiarato che sarebbe stato proclamato presidente già dopo il voto di domenica, se non fosse per numerose irregolarità registrate nell'uso delle urne elettroniche. «Abbiamo ricevuto molte denunce: uno votava solo per il governatore e si chiudeva la scheda, oppure uno schiacciava l'1 e appariva da solo un candidato della sinistra. I reclami sono stati veramente tantissimi», ha denunciato Bolsonaro. Seduto accanto al suo consigliere economico, Paulo Guedes, Bolsonaro ha sottolineato che «il Brasile è ormai al bordo dell'abbisso», perché la classe politica ha fatto «affondare il Paese nella sua peggiore crisi economica ed etica» per cui «è necessario togliere lo Stato da addosso a chi produce».

Haddad: una unione dei democratici contro Bolsonaro. Il secondo turno delle elezioni presidenziali rappresenta «una opportunità inestimabile» di «unire le forze democratiche» del Brasile per una sfida elettorale nella quale sono «in gioco i nostri valori». Con questo appello a favore di un «progetto amplio e profondamente democratico», Fernando Haddad ha reagito ai risultati del primo turno delle elezioni. In una breve dichiarazione ai suoi militanti in un albergo di San Paolo, Haddad ha ringraziato l'ex presidente Lula da Silva per il suo appoggio e ha detto che si è già messo in contatto con altri candidati della sinistra e del centrosinistra - il laburista Ciro Gome, l'ambientalista Marina Silva e Guilherme Boulous (estrema sinistra) - per preparare la campagna per il ballottaggio.