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Elezioni. Maduro riconfermato presidente del Venezuela. L'opposizione denuncia brogli

Redazione lunedì 29 luglio 2024

Nicolas Maduro festeggia la riconferma dopo le elezioni

Nicolas Maduro è stato dichiarato vincitore delle elezioni in Venezuela, anche se le opposizioni denunciano brogli. Secondo i primi dati infatti, con l'80% delle schede scrutinate Il presidente uscente, Nicolas Maduro, ha ottenuto 5.150.092 voti, ovvero il 51,2%, mentre il suo diretto avversario, Edmundo Gonzalez Urrutia 4.445.978, ovvero il 44,02%. Lo ha annunciato il Consiglio elettorale nazionale, sei ore dopo la chiusura dei seggi. L'affluenza alle urne è stata del 59%. Il CNE ha anche denunciato un'operazione di hackeraggio; «un'aggressione al sistema che ha causato ritardi», mentre l’opposizione denuncia irregolarità.

Subito dopo la riconferma, Maduro ha affermato che il suo è «il trionfo della pace e della stabilità». «Non ci sono riusciti con le sanzioni, con l'aggressione, con la minaccia. Non ce l'hanno fatta ora e non ce la faranno mai con la dignità del popolo del Venezuela. Il fascismo in Venezuela, la terra di Bolivar e Chavez, non passerà», ha aggiunto. Con queste elezioni rimarrà a capo del Venezuela fino al 2030, totalizzando così 17 anni alla guida del governo. Un periodo più lungo del suo mentore Hugo Chavez , che nel 2012, prima di morire, lo scelse all'interno del suo cerchio magico per portare avanti il progetto socialista bolivariano, e di cui proprio nel giorno delle elezioni ricorrevano i 70 anni dalla nascita. Un paese, il Venezuela attraversato periodicamente da ondate di proteste e repressioni che gli sono costate accuse di violazione dei diritti umani alle Nazioni Unite, un'indagine della Corte penale internazionale e decine di sanzioni internazionali.

In 25 anni di vita politica, l'ex autista di autobus, che si paragona ad un "gallo pinto", (un gallo da combattimento), è stato deputato, presidente del Parlamento, ministro degli Esteri, e capo del Partito Socialista Unito del Venezuela (Psuv). Dall'8 dicembre 2012, è l'erede del comandante eterno, che lo designò in tv, quando era ormai malato terminale. Il caudillo allora assunse il ruolo di presidente ad interim fino a quando il Consiglio nazionale elettorale convocò le elezioni, nell'aprile 2013. Nella sua traiettoria al potere, Maduro ha vissuto soprattutto sull'eredità di Chavez. «Non sono Chávez, ma sono suo figlio», dichiarò allora. «Chavez vive. Chavez questo trionfo è tuo. Hasta la victoria siempre. Voi siete il popolo della pace, il popolo di Dio», ha dichiarato dopo la terza tornata elettorale, che segue contro il candidato del Tavolo di unità democratica (Mud) Henrique Capriles, e quella del 2018, contro Henri Falcón. Un risultato che fu sconfessato da gran parte della comunità internazionale.

Anche adesso non mancano i dubbi sulla regolarità della tornata elettorale. Mentre il presidente in carica festeggiava la riconferma il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha fatto uscire una dichiarazione in cui ha espresso seri «dubbi» che i risultati delle elezioni presidenziali rappresentino la volontà del popolo. La leader del fronte oppositore Maria Corina Machado, che non ha potuto candidarsi, ha contestato il risultato ufficiale. Sempre l'opposizione denuncia ritardi nella trasmissione dei dati al centro di computazione e nella pubblicazione dei verbali, mentre il Consiglio elettorale nazionale, controllato da Maduro, ha detto che nelle prossime ore renderà pubblici i conteggi.