Texas. A sette mesi eletto sindaco onorario un bambino scampato all'aborto
La notizia del nuovo sindaco gira su Twitter
«Sindaco Charlie» è il primo cittadino più giovane d’America, ma la sua piattaforma è molto ambiziosa, tanto che, in meno di due settimane è diventato il nuovo volto del movimento antiabortista negli Stati Uniti. All’insediamento, il 15 dicembre, vestito in smoking, William Charles McMillan ha promesso «solennemente di eseguire fedelmente le mansioni di sindaco di Whitehall» e di «promuovere la vita, l’adozione e una vita pulita», oltre ad «essere gentile con tutti al parco giochi».
L’insolito giuramento è spiegato dal fatto che Charlie ha assunto il titolo onorario della cittadina texana a nord ovest di Houston a soli sette mesi, dopo esserselo aggiudicato all’annuale raccolta fondi organizzata per i vigili del fuoco lo scorso ottobre. Il suo slogan «Make America Kind Again», un chiaro riferimento a quello utilizzato dal presidente Usa Donald Trump, con la direttiva però di sanare con la gentilezza le frazioni sviluppatesi durante l’amministrazione repubblicana, è comunque tutt’altro che un gioco.
Nancy Jane e Chad McMillan, i genitori adottivi del piccolo Charlie, avevano pensato che fosse divertente, nel clima politico attuale, avere un baby sindaco focalizzato su importanti questioni sociali, e da lì all’attivismo, il passo è stato breve.
Una delle piattaforme punta infatti sulla «coraggiosa scelta fatta dalla madre biologica» del piccolo che – nonostante la crisi personale – ha deciso per la vita e invece di abortire ha dato Charlie in adozione.
Entrambi i McMillan fanno parte del consiglio dell’“Houston pregnancy help center”, un’organizzazione cristiana che aiuta le donne a scegliere la vita per i loro nascituri indesiderati. I due, sebbene abbiano votato Trump nelle presidenziali del 2016, hanno messo in chiaro che l’agenda del sindaco onorario è apolitica: «Speriamo che Charlie, che non è repubblicano, né democratico, né indipendente, e che vuole bene a tutti, permetta a ognuno di fare un momento di riflessione», ha spiegato infatti papà Chad, che è un pastore e missionario battista.