Un'altra giornata di caos e tensione in Egitto. Il traffico ferroviario è completamente bloccato, chiuse le banche e la Borsa. Sei giornalisti di
al Jazira sono stati arrestati al Cairo e poi rilasciati; sequestrate le telecamere. Ieri le autorità egiziane avevano deciso la chiusura dell'ufficio dell'emittente e il ritiro degli accrediti. Anche oggi nella centrale Piazza Tahrir sono radunate decine di migliaia di persone. La Farnesina continua a sconsigliare i viaggi non necessari in Egitto, anche sul Mar Rosso. Intanto il presidente egiziano Mubarak ha chiesto al primo ministro di mettersi in contatto con le opposizioni sottolineando che «la situazione attuale richiede una riorganizzazione delle priorità del Paese, in un modo che riconosca le legittime richieste del popolo».
UE, APPELLO MINISTRI LIBERE E GIUSTE ELEZIONII ministri degli Esteri della Ue hanno lanciato un appello alle autorità egiziane perché spianino la strada allo svolgimento di «libere e giuste elezioni». Il Consiglio dei ministri degli Esteri della Ue chiede alle autorità egiziane di «intraprendere una ordinata transizione attraverso un governo di largo consenso che porti a un processo genuino di sostanziale riforma democratica nel pieno rispetto dello stato di diritto e dei diritti umani e delle libertà fondamentali, spianando la strada allo svolgimento di libere e giuste elezioni», recita il testo approvato al termine del consiglio Esteri della Ue.
ISRAELE CHIEDE A USA E UE DI SOSTENERE MUBARAKBasta con le critiche al regime del presidente egiziano Hosni Mubarak, che invece va sostenuto, nell'interesse dell'Occidente e del Medio Oriente nel suo complesso. È l'invito, riferisce il giornale
Haaretz, che di fronte alle rivolte popolari di questi giorni nel Paese delle piramidi i vertici politici d'Israele hanno rivolto attraverso canali confidenziali agli Stati Uniti e ai governi europei. Oggi gli organizzatori del movimento di protesta popolare in Egitto hanno lanciato un appello ad uno sciopero generale, e per domani indetta una manifestazione al Cairo, dove si conta di portare in strada almeno un milione di persone contro Mubarak.
ESTESO IL COPRIFUOCOUlteriore estensione del coprifuoco: oggi entrerà in vigore a partire dalle ore 14 (le 13 in Italia). Lo scrive
al Jazira. Ieri, le autorità avevano deciso di anticipare l'inizio del coprifuoco alle 15 invece che alle 16. La misura resterà in vigore fino alle 8 del mattino successivo.
MARINES USA ARMATI SU TETTI CONTROLLANO PIAZZA TAHRIRMarines americani armati e in assetto da combattimento si scorgono sui tetti dell'ambasciata Usa al Cairo, mentre osservano la centrale Piazza Tahrir dove sono radunate decine di migliaia di persone. L'ambasciata dista in linea d'aria 500 metri dalla piazza ed è super protetta da un fitto schieramento di carri armati dell'esercito.Nel settimo giorno di proteste contro il presidente egiziano, Hosni Mubarak, i manifestanti hanno invocato uno «sciopero generale» a tempo indeterminato a partire da oggi e una «marcia di un milione di persone» per domani al Cairo. La proposta è stata lanciata dal Movimento 6 aprile, animatore della Giornata della collera che martedì scorso aveva inaugurato le manifestazioni, per dare la spallata decisiva al rais.«Abbiamo deciso stanotte che martedì vi sarà una marcia di un milione di persone», ha annunciato Eid Mohamed, uno degli organizzatori. Nel frattempo, raccogliendo un invito in tal senso giunto dai lavoratori di Suez, i dimostranti daranno vita ad uno sciopero generale che andrà avanti a oltranza fino a che non verranno accolte le richieste del movimento, in primo luogo le dimissioni di Mubarak. Le aperture fatta sin qui dal rais non sono ritenute sufficienti dai leader della protesta, che ritengono che Mubarak ripeta "la tiritera senza senso da 30 anni", come ha affermato il capo del Movimento 6 aprile, Ahmed Maher.In piazza Tahrir, intanto, cuore delle proteste, più di mille dimostranti sono rimasti accampati per tutta la notte. "Staremo nella piazza fino a che il codardo non se ne andrà", gridavano in coro. La piazza è stata circondata dai blindati dell'esercito e i militari hanno effettuato il controllo dei documenti dei manifestanti, lasciati in ogni caso liberi di dimostrare. La piazza si è ulteriormente riempita nel pomeriggio dopo l'annuncio del rimpasto di governo voluto da Mubarak.Secondo la tv satellitare
al Arabyia vandali hanno cercato di saccheggiare il tempio di Karnak a Luxor, ma sono stati fermati.
IL NUOVO GOVERNOLe novità più rilevanti del nuovo governo egiziano che nel pomeriggio ha giurato nella mani del presidente Mubarak riguardano soprattutto il ministro dell'Interno, dove Habib El Adli è stato sostituito dal generale Mahmud Wagdy, già capo del dipartimento criminale investigativo ed ex direttore generale degli istituti di pena, nonchè le sostituzioni dei ministri del Commercio e Industria Rashid Mohamed Rashid con la signora Samia Fawzy Ibrahim, e di quello delle Finanze, Yussef Boutros Ghali con Samir Mohamed Radwan. Confermato il ministro della Difesa, Mohamed Hussein Tantaui, che è stato nominato anche viceprimo ministro. Sia Rashid che Boutros Ghali, a quanto si è appreso, hanno rifiutato di entrare nel nuovo governo.
IL RIENTRO DEI CONNAZIONALIÈ previsto con tre voli charter il rientro dei 250 dipendenti dell'Eni che, insieme con le famiglie, risiedono al Cairo. Secondo quanto si è appreso, gliaerei che li riporteranno in Italia dovrebbero atterrare all'aeroporto di Fiumicino. Intanto, continuano i rientri dei turisti dal Cairo e dalle zone di vacanza che si affacciano sul Mar Rosso. Questa notte, alle 4 è giunto un aereo della Blue Panorama proveniente da Sharm el Sheik, mentre un secondo volo, di Meridiana Fly, sempre proveniente dalla nota località turistica sul Mar Rosso,atterrerà intorno alle 14:50. Altri 4 aerei di linea (2 di Alitalia e 2 di Egyptair), Cairo-Roma sono previsti nel pomeriggio.Sono diversi i Paesi che si stanno adoperando per evacuare i loro connazionali dall'Egitto. Canada, Cina, Giappone, Iraq, Kuwait, Turchia e altri Stati hanno annunciato che invieranno voli charter per portare i propri cittadini fuori dall'Egitto.