Il Cairo. L'Egitto mette al bando Hamas
L'Egitto mette al bando Hamas. Il tribunale per gli Affari urgenti del Cairo ha deciso di dichiarare "fuorilegge" il movimento radicale palestinese, ordinando il sequestro della sua sede nella capitale egiziana e vietando tutte le sue attività nel Paese.Una mossa che cade nello stesso giorno in cui l'uomo forte del Paese, il maresciallo Abdel Fattah el-Sissi, non ha nascosto le sue aspirazioni a guidare l'Egitto annunciando di non poter "ignorare" le richieste per la sua candidatura alle prossime presidenziali. Il giro di vite nei confronti dell'organizzazione al potere nella vicina Striscia di Gaza - un movimento considerato dal Cairo un alleato dei Fratelli Musulmani, già dichiarati "terroristi" - si inserisce nel contesto che si è venuto a creare in Egitto nei mesi successivi alla destituzione del presidente Mohamed Morsi avvenuta nei primi giorni del luglio del 2013. Le autorità militari hanno infatti più volte puntato il dito contro una presunta alleanza tra Hamas e i Fratelli musulmani, un'intesa che - secondo loro - avrebbe fomentato il terrorismo in particolare nella penisola del Sinai.Dura e immediata è stata la reazione a Gaza, dove Hamas è al potere. Bassem Naim, consigliere di Haniyeh, ha affermato che la decisione presa dal tribunale "significa lo strangolamento della resistenza palestinese e l'appoggio all'occupazione israeliana". A Gaza inoltre questi sviluppi hanno destato costernazione, nella convinzione che il blocco alla Striscia, mantenuto dall'Egitto, possa diventare ancora più stretto. Al valico di Rafah (fra Gaza e il Sinai) i palestinesi hanno infatti solo cinque giorni al mese di transito e anche quelli, temono in molti, "sono ora in forse".A livello politico si avvicina il momento dell'annuncio della candidatura di el-Sissi alle presidenziali dopo che lunedì lo stesso maresciallo ha affermato di non potere "ignorare" le richieste del popolo in tal senso. Sisi nei giorni scorsi aveva precisato che avrebbe preso "presto" una decisione. Ma per potersi candidare alle presidenziali - previste quest'anno - il maresciallo dovrà dimettersi da vicepremier e da ministro della Difesa del governo ad interim istituito dai militari e quindi prendere il congedo dall'esercito.Sul piano giudiziario intanto il processo a carico di Morsi - per istigazione all'omicidio dei manifestanti - è stato ancora una volta aggiornato in seguito alla richiesta di ricusazione dei giudici presentata dagli avvocati dell'imputato. All'udienza del processo, iniziato il 4 novembre scorso ma aggiornato più volte, un avvocato ha chiesto la ricusazione di due dei tre giudici, uno dei quali, a suo avviso, ha espresso la sua opinione sul processo in un'intervista a un giornale. Due richieste simili di ricusazione dei giudici sono state presentate negli altri due processi a carico di Morsi: uno per spionaggio e l'altro per l'evasione dal carcere di Wadi el Natroun, e saranno esaminate il prossimo 9 aprile.