Nativi contro Columbus Day. In Ecuador denunciato il governo: crimini contro l'umanità
Ecuador, la protesta degli indigeni contro il governo
In Ecuador la più grande organizzazione di rappresentanza dei popoli originari ha denunciato il governo del presidente Lenin Moreno per crimini contro l'umanità. Le violazioni contestate sarebbero avvenute durante la gestione delle manifestazioni organizzate l'ottobre dell'anno scorso per protestare contro un decreto, poi abrogato, che eliminava i sussidi al carburante comportando l'aumento dei prezzi. In quella circostanza, durante circa dieci giorni di scontri tra manifestanti e forze dell'ordine, morirono almeno dieci persone e più di 1.300 rimasero ferite.
Il presidente della Confederación de Nacionalidades Indígenas del Ecuador (Conaie), l'organizzazione dei nativi, ha organizzato ieri una marcia di protesta e di ricordo delle vittime fino agli uffici del procuratore generale della capitale Quito, dove ha poi depositato la denuncia.
La manifestazione si è tenuta in concomitanza con la Giornata della resistenza indigena, proclamata in alcuni Paesi latinoamericani come contraltare al contestato "Columbus Day". "Non dimentico e non perdono, continueremo questa battaglia fino alle estreme conseguenze", ha detto il presidente di Conaie, Jaime Vargas che ha poi annunciato una prossima "mobilitazione nazionale" contro il governo.
Le proteste contro il decreto 833 dell'ottobre 2019 si inquadravano in una più ampia mobilitazione contro un pacchetto di riforme promosso da Moreno a seguito dell'approvazione di oltre 4.2 miliardi di dollari di aiuti all'Ecuador da parte del Fondo monetario internazionale.
Tornando al Columbus Day, che ieri ha segnato i 528 anni dalla scoperta dell'America, in più di un Paese ci sono state manifestazioni di protesta che hanno preso di mira le statue dedicate a Cristoforo Colombo, considerato simbolo della colonizzazione brutale. In Bolivia un gruppo di donne appartenenti al collettivo "Mujeres Creando" ha imbrattato di vernice rossa i monumenti di Colombo e della regina spagnola dell'epoca, Isabella la Cattolica, che finanziò la spedizione del navigatore italiano.
In Bolivia la statua imbrattata - Ansa
Il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, ha criticato il re di Spagna Filippo VI per aver celebrato "il Giorno della razza", ufficialmente chiamato Giorno dell'ispanicità o appunto Columbus Day. "Un giorno o l'altro dovrà chiedere perdono", ha detto Maduro per i crimini e i massacri commessi dall'impero spagnolo 528 anni fa con il "genocidio" degli indigeni legato alla scoperta dell'America.
Negli Stati Uniti già 14 Stati e 130 città hanno deciso di trasformare questa giornata nella giornata dedicata agli indigeni. A Portland, in Oregon, i dimostranti hanno abbattuto statue degli ex presidenti Roosevelt e Lincoln considerati ostili ostili ai nativi americani.
Gli italiani di Chicago, che il 12 ottobre festeggiano la festa dell'immigrazione italiana, hanno però protestato per chiedere che vengano erette di nuovo le statue di Colombo, rimosse dal sindaco la scorsa estate.
A New York in occasione del Columbus Day (senza la tradizionale parata a causa della pandemia) è stata invece svelata una nuova statua dedicata a Madre Francesca Cabrini, la religiosa italiana dichiarata santa nel 1946, fu la prima americana, e nel 1950 patrona degli immigrati.
La statua di Madre Cabrini a New York - Reuters
La santa tra le altre cose diede assistenza a molti immigrati italiani negli Stati Uniti. La statua è stata collocata a Battery Park City a Lower Manhattan ed è stata finanziata da fondi dello stato dopo che il sindaco Bill de Blasio e la moglie Chirlane McCray sono finiti nel mirino per aver escluso la santa da una nuova serie di statue che onora le donne.