I ministri europei degli Affari Esteri "sono unanimi nel dire che l'idea di nominare un coordinatore europeo della lotta contro l'Ebola sia una buona idea". È quanto ha detto il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, al termine della riunione del Consiglio Affari Esteri della Ue che si è svolto lunedì a Lussemburgo.
"Il nome sarà scelto nei prossimi giorni", ha aggiunto Fabius. Secondo alcune fonti sarà durante il Consiglio dei leader della Ue, che si svolgerà giovedì e venerdì prossimi, che si annuncerà il nome del coordinatore. L'inziativa europea segue quella del presidente americano, Barack Obama, che venerdì scorso ha nominato l'avvocato Ron Klain come super commissario per l'emergenza sanitaria negli Stati Uniti.
La Nigeria è ufficialmente "Ebola free". Dopo 42 giorni senza nuovi casi sospetti,
l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha formalmente
dichiarato la Nigeria un Paese "libero dalla trasmissione
del virus Ebola". Si tratta del secondo Paese "virus free" dopo il Senegal, dove l'epidemia è stata definita esaurita nei giorni scorsi.
Spagna, guarita l'infermiera. L'infermiera spagnola Teresa Romero,
colpita dall'Ebola, non mostra più presenza del virus nel
sangue. Secondo fonti dell'ospedale Carlos III di Madrid, un test
volto a individuare il virus praticato lunedì sulla donna, 44
anni, ricoverata dal 6 ottobre, è risultato negativo.
Tuttavia la cautela è d'obbligo. Se anche un secondo test darà
risultato negativo, il caso potrà dichiararsi praticamente
chiuso, ma non per questo la paziente potrà essere dimessa. Romero ha infatti una grave infezione ai
polmoni e solo tre giorni fa ha ricominciato a mangiare.
Norvegia, dimessa la dottoressa infettata. La norvegese che aveva contratto il
virus in Sierra Leone, lavorando per Medici senza
Frontiere, è guarita. Lo rende noto la stessa organizzazione
umanitaria, tramite il portavoce Jonas Haagensen. La donna ha
lasciato il reparto di terapia intensiva dell'ospedale
universitario di Oslo.
L'Oms: abbiamo fatto troppi errori.Staff
incompetente, nomine politiche in Africa e burocrazia. Un mix
fatale che ha impedito all'Organizzazione mondiale della Sanità di cogliere la
"tempesta perfetta che stava arrivando". È un documento
interno all'Oms trapelato alla stampa a gettare ombre e
alimentare dubbi sulla risposta a livello internazionale al
virus Ebola, che - denuncia la ong Oxfam - può diventare
"disastro umanitario della nostra generazione".
"Mea culpa" anche in Texas. Una risposta
non adeguata anche negli Stati Uniti, dove l'ospedale di Dallas
del "paziente zero" fa anch'esso mea culpa: in una lettera
aperta chiede scusa, ammette carenze e si impegna a standard
più rigidi.
"Nonostante le migliori intenzioni non siamo
riusciti a rispettare gli elevati standard che sono il fulcro
della storia dell'ospedale e della sua missione" scrive
Barclays Berdan, l'amministratore delegato di Texas Health
Resources, la società no profit alla quale fa capo il Texas
Health Presbyterian Hospital.