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Il virus letale. Usa, in aeroporto è “febbre” da Ebola

sabato 11 ottobre 2014
Negli aeroporti americani ci saranno termometri a distanza e questionari da compilare per i passeggeri in arrivo dai Paesi dell'Africa occidentale più colpiti dall'epidemia di Ebola. Il primo scalo americano a introdurre i controlli è stato il John F. Kennedy di New York, al quale seguiranno nei prossimi giorni il Newark Liberty in New Jersey, il Dulles di Washington, l'O'Hare di Chicago e l'Hartsfield-Jackson di Atlanta.Cinque scali a rischio. La maggior parte dei passeggeri diretti negli Usa da Guinea, Liberia e Sierra Leone fa scalo nei cinque aeroporti, prima di raggiungere eventualmente altre destinazioni. Il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) ha sottolineato che si tratta solo di uno dei provvedimenti per combattere la diffusione del virus. "Poiché vogliamo proteggere la popolazione americana, stiamo avendo un approccio graduale", ha spiegato il portavoce Jason McDonald, sottolineando che i controlli sono eseguiti dalla polizia di frontiera su indicazioni del Cdc. Spagna, altri 3 casi sospetti. Intanto in Spagna sale il numero dei casi sospetti. Tre donne sono state ricoverate all'ospedale Carlos III di Madrid, portando a 17 il numero dei casi sospetti in Spagna. Le ricoverate sono una parrucchiera, un'infermiera e una donna delle pulizie del centro medico che potrebbero essersi trovate in situazioni di rischio anche se non presentano i sintomi del virus. Intanto le condizioni di Teresa Romero, l'infermiera spagnola contagiata, rimangono gravi ma stabili. L'infermiera contagiata "sta meglio e parla". L'infermiera ausiliaria spagnola che lotta contro l'Ebola in un ospedale di Madrid sta meglio e ha ricominciato a parlare: è quanto si apprende da fonti dell'ospedale. Teresa Romero "sta meglio. Le sue condizioni sono migliorate durante la notte. È cosciente e parla a volte, quando è di buon umore", ha detto la fonte che ha voluto mantenere l'anonimato. L'infermiera, che è ricoverata da lunedì, ha contratto il virus da un missionario rimpatriato dall'Africa e morto alla fine di settembre. In Mali si sperimenta un vaccino. Il Mali sta sperimentando sui dei volontari un vaccino contro l'Ebola, già in corso di sperimentazione negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. Lo ha annunciato il ministro della Sanità maliano, Ousmane Kone. "Dei test clinici di un vaccino contro l'Ebola sono attualmente in corso nel centro sviluppo vaccini a Bamako", ha dichiarato Kone. "L'iniziativa coinvolge unicamente l'ambiente scientifico. Il test si fa solo su dei ricercatori volontari", ha precisato. Il Mali non ha registrato nessun caso di Ebola sul suo territorio. I test clinici di questo vaccino, sviluppato congiuntamente dal laboratorio britannico GlaxoSmithKline e dagli Istituti americani della Sanità (Nih), sono cominciati a settembre negli Stati Uniti su dieci volontari e su 60 persone in Gran Bretagna.