La lista delle persone messe "sotto stretto controllo" per aver trattato il paziente "zero" morto di Ebola a Dallas si allunga: una fonte coperta dall'anonimato citata dalla
Cnn parla di "decine" di persone, tra cui molti medici e paramedici che si erano presi cura di Thomas Eric Duncan.
Contagiata un'infermiera. Le
autorità sanitarie del Texas hanno individuato un nuovo caso:
si tratta di un infermiera dell'Health Presbyterian Hospital di
Dallas che ha curato Duncan, ma che in ogni contatto con lui ha
sempre indossato l'abbigliamento protettivo. Evidentemente c'è stata una violazione del
protocollo per la prevenzione, hanno affermato anche le
autorità.
Al via l'indagine. Ora la nuova paziente è in isolamento, le sue condizioni
vengono definite stabili. Si tratta della prima persona che ha contratto il virus
negli Usa, poiché Duncan si era ammalato in Liberia.
La paziente ha avuto "contatti estesi" con Duncan, in "molte
occasioni", ha detto Tom Frieden, il direttore dei Centri per
controllo e prevenzione delle malattie (Cdc). "Ad un certo punto
ci deve essere stata un'infrazione al protocollo, e il risultato
è questa infezione", ha affermato, aggiungendo che i Cdc
eseguiranno una indagine approfondita in merito.
"I protocolli funzionano",
ha insistito Frieden, "ma sappiamo che anche un singolo errore o
mancanza può portare ad un'infezione".
«Non isoliamo i Paesi africani». Si diffonde la paura. Si tratta di parole
pronunciate per tentare di rassicurare, ma l'ansia per il virus
che ha finora causato la morte di quasi 4.000 persone in Africa
Occidentale continua a crescere. E non solo negli Usa.
Tanto che anche il direttore generale del
Fondo monetario
internazionale, Christine Lagarde, ha sottolineato che "non
bisogna terrorizzare il mondo rispetto ai Paesi africani che
stanno vivendo il dramma di Ebola", in particolare Sierra
Leone, Liberia e Guinea. Al contrario, le ha fatto eco il
presidente della
Banca Mondiale, Jim Yong Kim, "dobbiamo
agire in fretta senza isolare" i Paesi africani in cui si
trovano i focolai del virus, perché "non abbiamo scelta".
L'India cancella summit internazionale. Al punto che l'India ha cancellato un
summit con 54 nazioni africane previsto a dicembre, in cui erano
attesi circa mille delegati. La decisione, ha detto un portavoce
del ministero degli esteri di New Delhi, è stata presa "dopo
una attenta valutazione e dopo aver preso atto delle possibili
difficoltà logistiche che dobbiamo affrontare in seguito
all'infezione di Ebola in alcune parti dell'Africa".