La crisi provocata dal virus
Ebola "è una minaccia alla pace e alla sicurezza
internazionale": è l'allarme lanciato dalle Nazioni Unite per la
diffusione di una epidemia che il direttore dell'Oms, Margaret
Chan, non esita a definire la crisi "non solo un'emergenza
sanitaria, ma una vera e propria crisi umanitaria, economica e
sociale", mentre da un villaggio della
Guinea, uno dei tre paesi
al centro dell'epidemia (con Liberia e Sierrra Leone), giunge la notizia che otto operatori
in missione di sensibilizzazione sui rischi sanitari sono stati
assassinati a colpi di machete.
A New York il
Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha adottato una
risoluzione (tra i co-sponsor anche l'Italia) per rafforzare la
risposta globale alla diffusione del letale virus in Africa
occidentale, i cui Paesi - è l'appello delle Nazioni Unite -
"non devono essere isolati" dalla comunità internazionale.
E dopo l'annuncio di Obama, che invierà 3.000 soldati nelle
regioni colpite, anche il segretario generale dell'Onu, Ban
Ki-moon, ha dato il via a una nuova missione di emergenza
(Unmeer) per coordinare la lotta contro la malattia e inviare
personale nei Paesi in cui si annidano i focolai (Sierra Leone,
Guinea e Liberia).
E mentre l'Oms aggiorna il bilancio dei morti a 2.622, il
Consiglio di Sicurezza "invita gli Stati membri ad abolire le
restrizioni sui viaggi e alle frontiere imposte a causa di
Ebola, che contribuiscono ad un ulteriore isolamento dei Paesi
colpiti". Anche le compagnie aeree e navali vengono invitate a
mantenere i collegamenti con tali Paesi.
Nel frattempo diventa allarmante il fenomeno del rifiuto opposto da parte
delle popolazioni locali alla lotta al virus,
che per la prima volta sfocia in omicidio. In
Guinea, nel villaggio di Wome, 8 operatori sono stati massacrati a colpi
di machete o di arma da fuoco, ha reso noto il governo di
Conacry, spiegando che la popolazione del villaggio è fuggita. Gli otto,
medici, infermieri e giornalisti, erano stati inviati per educare la popolazione sul virus. L'assalto della folla inferocita ha causato
anche 21 feriti. Molti in Guinea - afferma una fonte della
polizia - pensano che il virus Ebola sia un'invenzione dei
bianchi per uccidere i neri. "Gli otto corpi - rende noto
il portavoce del Governo - sono stati ritrovati
nella latrina del villaggio di Wome. Tre di loro hanno la gola
tagliata". Sei persone sono state arrestate.