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PARIGI. Francia, velo integrale messo al bando dai luoghi pubblici

Gianluca Cazzaniga mercoledì 15 settembre 2010
La Francia ha adottato in via definitiva il disegno di legge che vieta di indossare il velo islamico integrale nei luoghi pubblici. Dopo il via libera dato dalla camera bassa del Parlamento lo scorso luglio, ieri il senato ha approvato il testo con 246 voti favorevoli e uno contrario. Nonostante il parere negativo del Consiglio di Stato. Il testo non menziona esplicitamente il burqa o il niqab, ma la «dissimulazione del volto nei luoghi pubblici», che includono strade e piazze. E «i luoghi aperti al pubblico» (negozi, ristoranti, parchi e affini) o «destinati a un servizio pubblico» (scuole, ospedali, uffici, ecc). Il provvedimento prevede una multa di 150 euro e un corso di educazione civica per tutte le donne che indosseranno burqa o il niqab. Rischia invece fino ad un anno di carcere e un’ammenda di 30mila euro chiunque costringa la propria compagna a coprire il capo. La legge non entrerà in vigore prima della prossima primavera, dopo un periodo di sperimentazione. Sempre che la Corte costituzionale, chiamata a pronunciarsi su un ricorso contro il provvedimento, non decida diversamente. Dure polemiche sono arrivate dalle associazioni in difesa dei diritti delle donne e del mondo islamico, ma il presidente Nicolas Sarkozy, in crisi nei sondaggi e alle prese con il controverso piano di rimpatri di rom, si è mostrato determinato ad andare avanti, nella convinzione che il velo islamico rappresenta un attentato alla dignità della donna ed è incompatibile con i valori su cui si fonda la Repubblica. A questo riguardo, la legge afferma che «le pratiche radicali lesive della dignità e della parità tra uomini e donne, tra cui quella di portare il velo integrale, sono contrarie ai valori repubblicani». La Francia, dove secondo le stime del ministero degli Interni circa 2mila donne indossano il burqa, sarà il primo Paese europeo a vietarlo. Una misura, questa, che l’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha criticato nei mesi scorsi, sostenendo che il divieto di nascondere il volto viola i diritti a libertà d’espressione e alla libertà religiosa delle donne. Nel frattempo, una misura simile è in via d’adozione anche in Belgio, che si appresta ad adottare l’interdizione totale del velo islamico integrale. Il progetto di legge approvato a fine aprile dalla Camera dei deputati deve essere ora varato anche dal Senato. In Olanda diversi progetti di legge che riguardano il divieto del velo integrale sono tuttora in preparazione. Persino in Spagna, dopo le iniziative di alcuni comuni che proibiscono il velo integrale in pubblico, il governo prevede d’includere in una futura legge sulla "libertà di religione" una misura che restringa l’uso del burqa nei luoghi pubblici.Pronte le “adesioni” anche in Italia. Il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, ha auspicato una decisione analoga anche da parte del governo italiano: «Libertà di fede, ma anche garanzia di sicurezza. Nessuna limitazione al suo uso in contesti privati, ad evidente tutela della libertà individuale, ma ammende per chi in contesti come scuole, parchi o mezzi di trasporto si copre, volontariamente o per costrizione, al punto da rendere impossibile la propria identificazione». Plaude anche il Capogruppo della Lega Nord alla Camera, Marco Reguzzoni: «Riteniamo giusta la scelta fatta dalla Francia sia in termini di sicurezza che in termini culturali».