Diario dalla Terra Santa. Sulle tracce di Gesù, dove l'Avvenimento è realtà
Un pellegrinaggio in Terra Santa è sempre un nuovo inizio. Andare o tornare nei luoghi dove Gesù è vissuto è un'occasione fenomenale per rendersi conto che il cristianesimo è un fatto radicato nella storia, come testimoniano i numerosi reperti che si incontrano percorrendo le strade di Israele e Palestina, e insieme per prendere coscienza che è un Avvenimento, una realtà che ha cambiato la storia del mondo e continua oggi a essere fonte di cambiamento per quanti hanno incontrato Cristo e da questo incontro sono stati cambiati. Impossibile racchiudere in brevi spazi la ricchezza dei luoghi, delle persone, delle suggestioni che si accumulano nella mente e nel cuore, al termine di un innovativo itinerario religioso e archeologico sulle tracce di Gesù proposto nei giorni scorsi da Brevivet. Abbiamo provato a fissarne alcuni, sia per offrirli all'attenzione di quanti ancora non hanno visitato questi luoghi (ed è davvero il caso di farlo, senza lasciarsi frenare dai timori sulla sicurezza, che viene garantita con grande attenzione), sia per coloro che ci sono già stati ma vorrebbero tornarci appena possibile, come chi scrive. Non per una nostalgia esotica, ma per la potenza evocativa che sprigionano e per la straordinaria occasione che offrono di identificarsi con un Avvenimento che continua ad accadere. Oggi come duemila anni fa.NAZARETH, UN SÌ CHE HA CAMBIATO LA STORIA
"Verbum caro hic factum est", qui il Verbo si è fatto carne. Davanti al piccolo altare nella chiesa inferiore della basilica dell'Annunciazione a Nazareth, la più grande città araba dello Stato d'Israele, una lapide con incise poche parole, ma decisive per la storia dell'umanità. "Eccomi, sono l'ancella del Signore, avvenga di me quello che hai detto", risponde Maria alle parole dell'angelo che le annuncia qualcosa di sconvolgente. Ci è voluto il "sì" di una ragazza ebrea di 16-17 anni perché Dio potesse entrare nella storia dell'uomo, dopo che per millenni l'uomo aveva cercato Dio. Ci è voluta l'intelligenza e la libertà di Maria perché potesse cominciare una vicenda che ha segnato indelebilmente la storia dell'umanità.
Una visita alla cittadella medievale di San Giovanni d'Acri equivale a un tuffo nella tormentata storia delle Crociate. Dopo avere conquistato La Città santa nel 1099, il re di Gerusalemme Baldovino I si preoccupa di ottenere la sicurezza dei porti e, con l'aiuto dei Genovesi, s'impadronisce di Acri che diventa il porto più importante della Palestina. Dopo essere tornata per un breve periodo in mano agli Arabi, la città resta l'unico caposaldo crociato nel periodo della dominazione di Saldino. Gli ordini militari crociati vi fissano la loro residenza, e la visita alle fortezze che la cingono è un'esperienza affascinante per il visitatore odierno. Ricco di suggestioni storiche è l'itinerario che corre lungo la cittadella sotterranea costruita sotto la fortezza, con uno stretto corridoio lungo 350 metri che metteva in comunicazione la rocca con il porto, costituendo una via di fuga strategicamente decisiva. I lavori di ristrutturazione e di ambientazione storica condotto recentemente, con l'ausilio anche di video e ricostruzioni 3D, aiutano a rivivere il contesto e le atmosfere dell'epoca. Dopo la riconquista araba (1291) la città conosce una lunga e inarrestabile decadenza. Oggi è meta turistica ospitale e rinomata, in una posizione incantevole nel golfo di Haifa, la città che ospita il porto principale di Israele.
I FRANCESCANI, BALUARDO DELLA MEMORIA"Siamo pochi, ma un segno decisivo per testimoniare la possibilità di vivere insieme, di fare in modo che la diversità non diventi un'obiezione ma una ricchezza". Il francescano Dobromir Jasztal (nella foto) è vicario del custode di Terra Santa, Pierbattista Pizzaballa. Non nasconde le difficoltà del momento, segnato dal riacutizzarsi del conflitto arabo-israeliano, ma sottolinea con un misto di umiltà e orgoglio il ruolo dei cristiani nella regione. Sono solo 250mila, meno del 2 per cento della popolazione, in maggioranza greco-ortodossi, i cattolici dei vari riti ammontano a 110mila unitá, 40mila sono i latini. Per drenare i flussi di migrazione verso l'Europa e gli Stati Uniti, i francescani - che da sette secoli garantiscono la presenza cristiana nei Luoghi Santi - hanno acquistato e affittato a famiglie cristiane 500 appartamenti nella Città Vecchia. E con le loro scuole svolgono un servizio prezioso sia per la qualità dell'istruzione, sia per l'esperienza educativa che viene praticata. È qui che migliaia di giovani musulmani e cristiani imparano l'alfabeto della convivenza, l'antidoto più efficace all'odio e all'intolleranza. A pochi passi dalla sede della Custodia di Terra Santa, la Basilica del Santo Sepolcro. È da lì, dal luogo che custodisce la memoria viva della morte e della resurrezione di Gesù, che arriva ai cristiani l'energia per essere uomini nuovi, costruttori di una convivenza che esalta e rende libero ogni uomo.