È un genocidio quello che i
miliziani del Daesh stanno compiendo ai danni
degli yazidi in Iraq, ma anche in Siria. Lo denuncia la Commissione di
inchiesta sulla Siria delle Nazioni Unite, spiegando che più di 3.200
donne e bambini della minoranza degli yazidi sono stati rapiti in
Siria dali jihadisti che ha portato avanti un vero e proprio schiavismo
sessuale."È stato ed è ancora genocidio", ha detto il presidente
della Commissione creata dal Consiglio per i diritti umani delle
Nazioni Unite Paulo Pinheiro.
Secondo quanto si legge nel rapporto Onu, i miliziani del Daesh hanno
sterminato gli yazidi in omicidi di massa a partire dall'agosto del
2014, quando i jihadisti hanno attacco la regione di Sinjar nell'Iraq
nordoccidentale. Molti gli yazidi che i terroristi islamici hanno portato dall'Iraq alla
Siria.I principali abusi commessi dai miliziani sono la schiavitù
sessuale, il lavoro forzato, la tortura e l'obbligo a convertirsi
all'Islam. L'obiettivo dei jihadisti era proprio quello di eliminare
il gruppo etnico-religioso, stimato in circa 400mila persone, denuncia
la commissione Onu.
"Bambine anche di nove anni sono state stuprate,
come anche le donne incinte", si legge nel documento di 41 pagine
basato su interviste condotte con sopravvissuti, attivisti, medici e
altre fonti. "La maggior parte degli intervistati ha riportato
violenze sessuali quotidiane", denuncia la commissione, che conferma
anche l'esistenza di un vero e proprio mercato delle schiave riservato
ai miliziani.Ma c'è di più: dallo scorso anno i jihadisti hanno
postato su Internet foto di donne e bambine della minoranza yazida da
vendere all'asta come schiave.
Il Daesh ha inoltre attivamente impedito nuove nascite all'interno della
comunità yazida separando le donne dagli uomini e traumatizzando le
bambine e le ragazze sul piano sessuale. L'appello della Commissione
d'inchiesta è che ora il Consiglio di sicurezza dell'Onu consideri
azioni per fermare questi crimini.