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Dramma. Siria, 280 i cristiani rapiti dall'Is

giovedì 26 febbraio 2015
Circa tremila cristiani caldei hanno abbandonato le loro case nella provincia di Al Hasaka, nel nordest della Siria, a causa dell'offensiva dei militanti dello Stato islamico. Circa 600 famiglie hanno trovato accoglienza nella cattedrale di Santa Maria ad Hassakè, mentre altre sono fuggite a Qamishli, nella provincia omonima. Lunedì mattina i jahidisti hanno attaccato le aree di Tal Shamiram e Tal Hurmuz, sequestrando decine di persone, forse addirittura 280 persone, fra cui donne e bambini.​ E sarebbero già cominciate le esecuzioni: "Oggi hanno ucciso a colpi di arma da fuoco due delle persone rapite a Tal Hurmuz, tra cui un mio cugino di 65 anni", ha fatto sapere all'agenzia Efe Abdel Abdel, un ingegnere fuggito cinque mesi fa a Beirut assieme alla moglie e ai due figli, ancora in contatto con i parenti rimasti nella provincia di Al Hasaka. Il presidente del Movimento patriottico di Assiria, Ashur Girwargis, ha fatto sapere alla stessa agenzia Efe che i jihadisti hanno separato le donne e i bambini dagli uomini, i quali sono stati portati nella zona di Yabal Abdelazi, dove l'Is ha una roccaforte. I militanti avrebbero assaltato i villaggi sulla sponda ovest del fiume Khabur, prendendo in ostaggio 70 persone a Tal Shamiran; altre 15, fra cui 3 ragazze, a Tal Hurmuz; 12 a Tal Goran e circa 40 a Tal Yazira, mentre i villaggi della sponda est sono stati evacuati e centinaia di famiglie cristiane assire e caldee sono fuggite nei centri maggiori di Hassakè, Qamishli, Dirbesiye e Ras al-Ayn. Alcuni dei rapiti a Tal Goran sarebbero già stati rilasciati.I jihadisti starebbero per diffondere un videomessaggio indirizzato al presidente americano Barack Obama e ad altri leader della Coalizione anti-Is, in cui minacciano di uccidere gli ostaggi.  Un mese fa i combattenti cristiani, che in quest'area si sono uniti alle milizie curdo-siriane, avevano catturato nella zona sei membri dell'Is e il rapimento dei civili potrebbe essere un atto di vendetta per quell'operazione. Ma secondo l'arcivescovo siro-cattolico Jacques Behnsn Hindo, la nuova offensiva nella regione del fiume Khabur è dovuta alla necessità del Califfato islamico di trovare nuovi spazi e vie di fuga, compensando così le sconfitte e le perdite di terriorio registrate a Kobane e intorno a Raqqa.
L'area al confine tra Siria e Iraq dove sono avvenuti gli assalti 
L'allarme per la sorte dei cristiani assiri rapiti è rilanciato anche dalla Lega siriana per i diritti umani, che ha fatto appello a "un intervento immediato" per liberare gli ostaggi. L'ong ha attribuito alla comunità internazionale "la responsabilità per il deterioramento della sicurezza in Siria" per non essere "intervenuta rapidamente al momento opportuno per proteggere i civili", soprattutto dopo l'infiltrazione nel conflitto siriano di forze estremiste e confessionali a sostegno del regime. Rapiti 107 membri clan tribale in Iraq: 9 sono bambiniTre giorni fa l'Is ha rapito 127 membri di un clan tribale a Est di Tikrit, in Iraq, tra i quali 9 bambini. I sequestrati sarebbero parenti di miliziani che combattono contro lo Stato islamico. Venti persone sono state poirilasciate: tra quelli che rimangono ancora nelle mani del Califfato vi sono nove bambini di 9 e 10 anni di età.