Due episodi hanno evidenziato ancora una volta la situazione di intolleranza di ispirazione religiosa nella provincia indonesiana di Aceh, parte della grande isola occidentale di Sumatra. La severità della sharia, la legge coranica, ha colpito una indonesiana cristiana, “colpevole” di avere venduto alcolici e una coppia di turisti tedeschi denunciati perché in costume da bagno su una spiaggia.Nel primo caso, una «criminale » sessantenne (la prima cristiana in assoluto) ha ricevuto martedì 30 frustate in pubblico. Poche rispetto alle cento toccate a una coppia accusata di adulterio nella stessa pubblica applicazione della pena, ma sufficienti per evidenziare un uso arbitrario della legge, che dallo scorso anno viene applicata non solo sui musulmani ma anche sui cittadini di altre fedi. La pubblica fustigazione per chi fa uso di bevande inebrianti, per adulteri e omosessuali è un evento ampiamente pubblicizzato e che attrae numerosi spettatori. Frutto di una situazione che si è affermata in Aceh negli anni successivi all’accordo di pace che ha messo fine al lungo conflitto tra guerriglia e militari dopo lo tsunami del 26 dicembre 2004,. Parte della ritrovata autonomia, peraltro superiore a quella di ogni altra provincia indonesiana, è stata l’accettazione di una versione estremista dell’islamismo ignota altrove nell’arcipelago, che ha fatto della sharia uno strumento di moralizzazione e di controllo.Non senza opposizione, anche verso le “guardie della moralità”, invise perché invadenti e sospettate di corruzione. Le stesse che sono intervenute per fermare due tedeschi che sulla spiaggia di Ujong Blang si erano bagnati «in chiara violazione del decreto che impone sia ai musulmani, sia ai non musulmani di osservare la legge islamica » che, ha sottolineato il capo della polizia locale, «richiede un abbigliamento decoroso e il velo per le donne». I due sono stati rilasciati senza ulteriori conseguenze una vota accertata la loro buona fede ma probabilmente anche per non rischiare di intaccare il turismo, preziosa fonte di reddito in un tempo di stagnazione.