“Solo la carità salverà il mondo”. Era solito ripeterlo
don Luigi Orione, proclamato santo nel 2004, a chiunque gli chiedesse il perché di tanto sforzo in favore degli ultimi fra gli ultimi. Lo spirito del fondatore è rimasto vivo nelle strutture da lui create, i “piccoli Cottolengo”. Come quello nato a Curitiba, nella regione brasiliana del Paraná quasi 50 anni fa. Qui vengono curati oltre 200 bimbi, adolescenti e adulti con varie forme di disabilità, fisica e psichica, troppo poveri per essere accettati altrove. Difficile per le famiglie occuparsene e ancora più complicato affrontare e superare lo stigma che nel Sud del mondo – ma anche, a volte, nel Nord – accompagna l’invalidità.
Un lavoro prezioso. Che le
Nazioni Unite hanno voluto premiare con il prestigioso riconoscimento “
Selo Odm”. L’Onu ha riconosciuto, in questo modo, le importanti politiche realizzate dal Piccolo Cottolengo di Curiba in favore della disabilità per rispettare gli Obiettivi del Millennio, definiti nel 2000. “La nostra missione – ha detto don
Rodinei Thomazella, direttore della struttura, che ha ricevuto il premio dal rappresentante Onu in Brasile, Jorge Chediek e dal vicegovernatore del Paraná, Flavio Arns – resta quella di fare del Piccolo Cottolengo uno spazio di evangelizzazione e un luogo di carità. Dobbiamo ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile il raggiungimento di questo importante obiettivo: dipendenti, volontari, amici e benefattori” .