Il presidente uscente della Costa d'Avorio, Laurent Gbagbo, "starebbe negoziando la sua resa", secondo quanto ha dichiarato a Radio France International Ally Coulibay, l'ambasciatore in Francia nominato dal suo rivale, il presidente riconosciuto dalla comunità internazionale Alassane Ouattara. Le forze leali ad Alassane Ouattara, che la comunità internazionale ritiene il vincitore legittimo delle elezioni presidenziali in Costa d'Avorio, hanno sferrato un violento attacco oggi contro il palazzo presidenziale di Abidjan, colpendo il centro del potere di Laurent Gbagbo, dopo che gli elicotteri Onu e francesi hanno lasciato le basi militari del presidente uscente in fiamme. Ad Abidjan, capitale commerciale della Costa d'Avorio, colpi d'arma da fuoco sono risuonati nelle vicinanze del palazzo presidenziale, negli scontri più violenti da quando le forze di Ouattara sono entrate in città cinque giorni fa.La Costa d'Avorio è ormai in uno stato d'emergenza "su larga scala" al quale la macchina dell'assistenza umanitaria "non è capace di rispondere in maniera adeguata". Questo l'allarme lanciato dalla commissaria europea per l'assistenza umanitaria Kristalina Georgieva in una informativa distribuita oggi ai suoi colleghi in cui segnala che le persone bisognose di assistenza, oggi stimate in un milione, potrebbero "rapidamente raddoppiare". Anche l'Unicef esprime forti preoccupazioni per le violenze in corso in Costa d'Avorio e il loro impatto sui bambini. "Siamo particolarmente turbati - dice il direttore generale dell'organizzazione, Anthony Lake - dalle notizie che parlano di bambini tra le vittime delle stragi. I piccoli continuano a essere reclutati dalle forze armate da tutte le parti in conflitto, una grave violazione dei loro diritti che mette a repentaglio non solo il loro futuro, ma anche le possibilità per raggiungere una pace sostenibile in Costa d'Avorio".Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, appoggia con forza l'azione dell'Onu e della Francia in Costa d'Avorio e ribadisce che l'ex presidente Laurent Gbagbo deve lasciare il potere il più presto possibile. Lo ha reso noto il suo portavoce. Gbagbo non ha accettato di dimettersi dopo le elezioni del 28 novembre, vinte dal rivale secondo i risultati riconosciuti dall'Onu, e da allora i morti sono più di 1.500. Gbagbo ha denunciato brogli durante il voto e ha accusato le Nazioni Unite di parzialità. Le forze di pace delle Nazioni Unite in Costa d'Avorio, supportate dall'esercito francese, hanno preso di mira ieri le capacità militari di Gbagbo con attacchi aerei, condotti con elicotteri, dopo le morti civili dei giorni scorsi. I raid aerei sono stati concentrati sulle basi militari della città, ma anche sui lanciarazzi "molto vicini" alla residenza di Gbagbo nel quartiere di Cocody, ha detto ieri sera il capo delle forze di pace Onu Alain Le Roy.