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Il discorso. «Putin mafioso». Cosa ha detto Navalnaya al Parlamento Europeo

Giovanni Maria Del Re, Bruxelles mercoledì 28 febbraio 2024

Yulia Navalnaya durante il suo discorso al Parlamento europeo in plenaria

Putin non è un politico: è un «mostro sanguinario», «capo di una gang criminale» e come tale va affrontato. Avvolta in lungo vestito nero con un ampio bavero bianco, Yulia Navalnaya si rivolge con voce qui e là incrinata dall’emozione alla Plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo, accolta da una standing ovation e così anche salutata al termine dell’intervento. Questo nel giorno in cui viene annunciato per domani il funerale a Mosca del dissidente.

Putin, tuona in inglese Navalnaya, «deve rispondere di quello che ha fatto al mio Paese. Deve rispondere di quello che ha fatto ad un Paese vicino e pacifico. Deve rispondere di tutto quello che ha fatto a mio marito». Il quale, su ordine del presidente, «è stato torturato per tre anni. È stato lasciato a morire di fame in una minuscola cella, tagliato fuori dal mondo esterno, gli sono state vietate visite, telefonate e poi persino le lettere. E poi lo hanno ucciso». Non basterà, è il messaggio, la stesso Navalnaya ha già annunciato di voler proseguire l’opera del marito. Alexseij, dice, «non vedrà mai la bella Russia del futuro ma noi la vedremo. Farò del mio meglio per far sì che i suoi sogni si avverino. Il Male cadrà e arriverà un bel futuro». Se gli europei si chiedono che cosa possono fare, «avete alleati affidabili: ci sono decine di milioni di russi che sono contro Putin, contro la guerra, contro il male che porta. Non dovete perseguitarli. Al contrario, dovete lavorare con loro. Con noi». Gli assassini di Navalny, dice anche la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, «volevano spegnere con la loro crudeltà la speranza di una Russia libera, questa speranza resta, luminosa come prima».

La moglie del perseguitato lancia un invito agli europei a fare di più, ad aprire gli occhi. «Se volete sconfiggere Putin davvero – dichiara Navalnaya – dovete essere innovativi, non noiosi: non potete fargli del male con un'altra risoluzione o con un'altra serie di sanzioni, che non è diversa dalle precedenti. Non potete sconfiggerlo pensando che sia un uomo di principi, che segue una morale e delle regole. Lui non è così e Alexseij lo aveva capito da tempo: non avete a che fare con un politico, avete a che fare con un mostro sanguinario. Putin è il capo di una gang del crimine organizzato, che include avvelenatori e assassini, ma loro sono solo dei burattini». E poiché «state combattendo contro una gang di criminali», allora «bisogna usare i metodi che si usano contro il crimine organizzato: non note diplomatiche, ma indagini sulle finanze, sui collaboratori mafiosi nei vostri Paesi, avvocati e finanzieri che aiutano Putin e i suoi amici a nascondere i soldi».

Navalnaya parla anche del funerale del marito. Kira Yarmysh, portavoce di Navalny, ha annunciato su X che le esequie si terranno domani pomeriggio nella Chiesa dell’Icona della Madre di Dio nel quartiere moscovita di Maryino dove viveva Navalny, che sarà seppellito nel cimitero di Borisov. «Il funerale – ha detto ieri a Strasburgo Navalnaya – avrà luogo dopodomani (domani ndr) e non so se sarà pacifico o se la polizia arresterà quanti verranno a dire addio a mio marito». In realtà – ha scritto uno stretto collaboratore del dissidente, Ivan Zhdanov, su X – «avevano pianificato un addio e il funerale il 29 febbraio. Ma è divenuto subito chiaro che non c’era una singola persona che potesse scavare la fossa quel giorno». Inoltre le autorità moscovite hanno impedito i tentativi di riservare un ampio salone per i sostenitori del dissidente. «Non ci hanno dato – ha detto Zhdanov (che vive all’estero) – la data che volevamo, non ci hanno dato il salone. Ma tanti tutti daranno comunque il loro ultimo saluto ad Alexseij».