Corte penale internazionale. Il mandato di arresto per Netanyahu: cosa accadrà ora
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu
E ora? Cosa accadrà dopo il mandato di arresto spiccato dalla Corte penale internazionale per il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant (poi cacciato dallo stesso primo ministro), nonché per il capo militare di Hamas, Deif, che però Israele ritiene di aver ucciso in un raid a Gaza?
Si tratta di una misura solo “simbolica”?
No, tutti i 124 Stati membri della Cpi hanno l'obbligo legale di arrestare ed estradare chi è colpito dal mandato di arresto. La Corte ha spiccato un analogo mandato di arresto per il presidente russo Vladimir Putin, raggiunto dal provvedimento nel marzo 2023, provvedimento che però non ha avuto seguito. Lo scorso 3 settembre il presidente russo ha incontrato il suo collega mongolo Ukhnaagiin Khürelsükh a Ulan Bator nella prima visita ufficiale in un Paese membro della Corte penale internazionale dopo l’emissione di un mandato d’arresto nei suoi confronti. Quando un Paese membro non adempie ai propri obblighi nei confronti della Cpi, quest’ultima può deferirli all’Assemblea degli stati parte (Asp), che si riunisce una volta all’anno, ma le cui sanzioni si limitano essenzialmente a un rimprovero verbale.
Quali effetti immediati avrà la sentenza?
Il mandato di arresto renderà molto difficile per Netanyahu recarsi all'estero d'ora in poi anche nelle sue funzioni di primo ministro. I 124 Stati membri sono obbligati ad eseguire i mandati d'arresto se un ricercato dalla Corte dovesse entrare nel loro territorio, compresi i capi di governo. La Corte non ha un proprio organo di polizia e si affida ad altri Paesi per il necessario supporto nell'effettuare arresti e per trasferire le persone arrestate al centro di detenzione all'Aia.
Di cosa sono accusati Netanyahu e il suo ex ministro della Difesa, Gallant?
Il due esponenti politici sono accusati di crimini di guerra e contro l'umanità commessi nella Striscia e in Israele dopo il 7 ottobre 2023. La Corte ha giurisdizione internazionale su quattro tipi di crimini: crimini contro l'umanità, genocidio, crimini di aggressione e crimini di guerra.
Quali sono i Paesi firmatati del Trattato di Roma che ha istituto la Cpi?
La Cpi, istituita il 17 luglio 1998 ed entrata in vigore nel luglio 2002, conta 124 Stati membri (33 dall'Africa, 19 dall'Europa orientale e 25 dall'Europa occidentale, e altri come il Canada). Gli Stati Uniti, Israele, Russia e Ucraina non sono membri della Cpi. Anche Cina e India non riconoscono la giurisdizione della Corte. Netanyahu potrà viaggiare in un'intera serie di Paesi del Medio Oriente senza paura di essere arrestato perché non sono parte dello Statuto di Roma. L'Egitto, Turchia, l'Arabia Saudita non sono membri della Cpi, mentre lo è la Giordania.
Da chi è formata la Corte?
La Cp è formata da 18 giudici, provenienti ciascuno da un Paese diverso, eletti dagli Stati membri: il mandato è di 9 anni non rinnovabili. Fino ad oggi ventuno persone sono comparse davanti alla Cpi e sono state trattenute nel suo centro di detenzione. I giudici hanno emesso 11 condanne e 4 assoluzioni.